La Certificazione Unica rappresenta uno degli strumenti più importanti per la trasparenza fiscale e per la corretta dichiarazione dei redditi da parte dei lavoratori autonomi. Dal 2026, grazie alle novità introdotte dal Decreto Legislativo n. 81/2025, cambiano profondamente le tempistiche di trasmissione all’Agenzia delle Entrate, offrendo ai sostituti d’imposta e ai professionisti nuove opportunità di gestione più razionale e meno frenetica delle scadenze annuali.
Le modifiche alle scadenze della Certificazione Unica trovano origine nel nuovo Decreto correttivo fiscale approvato nel giugno 2025. La norma va a incidere direttamente sull’articolo 4, comma 6-quinquies, del D.P.R. 322/1998, recependo le esigenze di molti operatori del settore che, negli anni, avevano manifestato la necessità di un calendario più flessibile e razionale.
Prima dell’introduzione di questa novità, le tempistiche per la trasmissione della Certificazione Unica variavano in base alla natura del reddito corrisposto, imponendo scadenze differenziate e spesso molto ravvicinate tra loro. Il legislatore, ascoltando la voce dei professionisti, ha deciso di intervenire per garantire maggiore ordine e prevedibilità. In questo modo, chi si occupa della trasmissione telematica dei dati potrà gestire le scadenze con tempi più distesi e senza il rischio di sovrapposizioni.
Il cuore della riforma riguarda tutte le Certificazioni Uniche relative ai redditi da prestazioni di lavoro autonomo rientranti nell’esercizio di arte o professione abituale, oltre alle provvigioni per le prestazioni non occasionali inerenti ai rapporti di commissione, agenzia, mediazione, rappresentanza di commercio e procacciamento di affari.
A partire dal 2026, la trasmissione di queste Certificazioni Uniche dovrà avvenire entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello in cui le somme sono state corrisposte. Si tratta di un significativo spostamento in avanti rispetto alle scadenze precedenti e rappresenta una svolta epocale per chi lavora nel mondo della consulenza fiscale e amministrativa.
Tuttavia, è importante ricordare che questa nuova scadenza interessa soltanto le CU relative a redditi da lavoro autonomo abituale e alle provvigioni non occasionali. Per le altre tipologie di reddito – come il lavoro autonomo occasionale, i compensi per diritti d’autore, le locazioni brevi e le ritenute operate dai condomini (quando il percettore è un imprenditore individuale) – il termine per la trasmissione resterà fissato al 16 marzo.
Il cambiamento delle tempistiche incide in modo particolare su chi esercita un’attività di lavoro autonomo in forma abituale o riceve provvigioni per rapporti di collaborazione continuativi. Per queste categorie, la Certificazione Unica rappresenta uno degli strumenti fondamentali per attestare i redditi percepiti, e una trasmissione tempestiva consente di mantenere allineati i dati tra contribuenti e amministrazione finanziaria.
La nuova data del 30 aprile offre ai professionisti e ai sostituti d’imposta il vantaggio di un intervallo più ampio tra la chiusura dell’anno fiscale e l’adempimento dichiarativo, riducendo i rischi di errori e consentendo una raccolta documentale più accurata. Gli agenti di commercio, i mediatori e i rappresentanti potranno così affrontare l’invio telematico con una gestione più serena, senza la pressione delle scadenze immediate che caratterizzavano gli anni precedenti.
Le scadenze a confronto: 2025 vs 2026
Nel 2025, per le Certificazioni Uniche relative ai redditi 2024, il termine di trasmissione resta fissato al 31 marzo per i redditi da lavoro autonomo abituale, mentre per le provvigioni per prestazioni non occasionali la scadenza rimane il 16 marzo. A partire dal 2026, invece, tutte le CU relative a queste due tipologie di redditi dovranno essere trasmesse entro il 30 aprile, unificando così il termine e rendendo il processo più semplice da gestire.
Il nuovo calendario delle scadenze, dunque, prevede:
- 16 marzo per le Certificazioni Uniche riguardanti il lavoro dipendente, assimilato, lavoro autonomo occasionale, diritti d’autore e locazioni brevi.
- 30 aprile per la Certificazione Unica riferita al lavoro autonomo abituale e alle provvigioni non occasionali.
- 31 ottobre per tutte le CU che includono esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili tramite precompilata (ad esempio TFR, dati previdenziali o provvigioni erogate a società).
Va sottolineato che resta invariato l’obbligo di consegna della Certificazione Unica al contribuente, che continua ad essere fissato al 16 marzo.
Per ulteriori chiarimenti e per consulenze personalizzate lo Studio Pallino è a vostra completa disposizione.
FAQ
Qual è la principale novità sulla trasmissione della Certificazione Unica per lavoratori autonomi dal 2026?
Dal 2026, la trasmissione della Certificazione Unica relativa a redditi da lavoro autonomo abituale e alle provvigioni non occasionali dovrà essere effettuata entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello in cui sono state corrisposte le somme. Si tratta di una proroga rispetto alle scadenze precedenti, voluta dal Decreto Legislativo n. 81/2025.
Le scadenze cambiano anche per il lavoro autonomo occasionale?
No, la scadenza per la trasmissione della Certificazione Unica relativa al lavoro autonomo occasionale rimane fissata al 16 marzo, così come per i compensi da diritti d’autore, redditi da locazioni brevi e altre categorie specifiche.
Cosa succede per le Certificazioni Uniche con soli redditi esenti o non dichiarabili in precompilata?
Per le Certificazioni Uniche che includono esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili con il modello precompilato, la trasmissione dovrà avvenire entro il 31 ottobre dell’anno successivo.
Resta invariato l’obbligo di consegna della CU al contribuente?
Sì, l’obbligo di consegnare la Certificazione Unica al contribuente resta fissato al 16 marzo, indipendentemente dalla nuova scadenza per la trasmissione telematica.
Chi è tenuto a rispettare la nuova scadenza del 30 aprile?
La nuova scadenza del 30 aprile riguarda i sostituti d’imposta che devono trasmettere la Certificazione Unica per redditi da lavoro autonomo abituale o per provvigioni da rapporti di commissione, agenzia, mediazione, rappresentanza di commercio e procacciamento d’affari.
Cosa rischia chi non rispetta la nuova scadenza?
Il mancato rispetto della scadenza può comportare sanzioni amministrative per il sostituto d’imposta, oltre a complicazioni nella regolarità della posizione fiscale del lavoratore autonomo.
La nuova scadenza riguarda anche le società?
No, le nuove regole si applicano esclusivamente alle persone fisiche. Le Certificazioni Uniche per provvigioni erogate a società continueranno a seguire la scadenza del 31 ottobre.