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Con l’approvazione definitiva del Decreto Fiscale n. 155 del 19 ottobre 2024, il panorama normativo fiscale italiano si arricchisce di importanti novità. Questo intervento legislativo è stato concepito per rispondere alle esigenze economiche post-pandemiche, concentrandosi sul Concordato Preventivo Biennale (CPB) e su strumenti di supporto per imprese e lavoratori.

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) rappresenta un pilastro fondamentale per agevolare la gestione fiscale delle imprese italiane. In seguito agli effetti della pandemia da COVID-19, che ha messo a dura prova la stabilità economica di molti settori, il Governo ha deciso di intervenire con un correttivo, ampliando le opportunità di regolarizzazione fiscale e introducendo nuovi strumenti di supporto economico. Il Decreto Fiscale n. 155/2024 diventa così un tassello fondamentale per rafforzare la ripresa economica del Paese.

Una delle misure di maggior rilievo riguarda il cosiddetto ravvedimento speciale, applicabile agli anni dal 2018 al 2022, che consente alle imprese di regolarizzare la propria posizione fiscale con condizioni particolarmente favorevoli. Questa misura è dedicata a coloro che hanno aderito al CPB e soddisfano specifiche condizioni, come aver dichiarato cause di esclusione dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) a causa della pandemia o operato in condizioni di non normale svolgimento dell’attività.

Per accedere al ravvedimento, le imposte sostitutive vengono calcolate sulla base di un incremento del reddito dichiarato del 25%, applicando un’aliquota ridotta. Ad esempio:

Imposta IRPEF: aliquota del 12,5%.

Imposta IRAP: aliquota del 3,9%.

Inoltre, una riduzione del 30% sulle imposte sostitutive rende questa misura ancora più conveniente per i soggetti idonei.

 

Tipologia di Imposta Base Imponibile Aliquota Riduzione Applicabile
IRPEF Reddito incrementato del 25% 12,5% 30%
IRAP Valore della produzione incrementato 25% 3,9% 30%

 

Un punto importante del decreto è il potenziamento del credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES), un incentivo destinato alle imprese del Sud Italia. Grazie alle nuove disposizioni, gli investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2024 possono essere inclusi in una comunicazione integrativa, aumentando così il credito d’imposta disponibile. Questo strumento rappresenta un motore per stimolare nuovi investimenti e rafforzare la competitività del Mezzogiorno.

Un’altra misura che guarda alle necessità delle partite IVA riguarda il rinvio della scadenza della seconda rata di acconto IRPEF. Originariamente fissata al 30 novembre, la nuova scadenza è stata spostata al 16 gennaio 2025, dando così maggior respiro finanziario a lavoratori autonomi e piccole imprese con ricavi non superiori a 170.000 euro.

 

Questa proroga rappresenta un intervento mirato per migliorare la liquidità dei contribuenti, in un periodo spesso critico per le finanze delle imprese.

Il Decreto Fiscale introduce anche un rifinanziamento per l’APE Sociale, un’indennità che permette a determinate categorie di lavoratori di accedere al pensionamento anticipato a partire dai 63 anni. Le risorse aggiuntive stanziate fino al 2028 garantiscono la continuità di questa misura, con una suddivisione annuale che arriva a 50 milioni di euro nel 2027.

 

Un riepilogo delle modifiche principali

 

Misura Ambito di Applicazione Dettagli Principali
Ravvedimento speciale Annualità 2018-2022 Aliquote agevolate su redditi incrementati
Credito d’imposta ZES Zone Economiche Speciali Nuovi investimenti ammissibili
Rinvio rata di acconto IRPEF Partite IVA con ricavi < 170.000€ Scadenza prorogata al 16 gennaio 2025

 

FAQ

Cos’è il Concordato Preventivo Biennale (CPB)?

È un regime fiscale che consente alle imprese di pianificare e gestire gli obblighi fiscali su un periodo di due anni.

Chi può accedere al ravvedimento speciale?

Imprese con ricavi fino a 5,16 milioni di euro che soddisfano le condizioni legate alla pandemia.

Quali vantaggi offre il credito d’imposta ZES?

Permette di aumentare il credito fiscale per nuovi investimenti nel Sud Italia.

Chi può beneficiare del rifinanziamento dell’APE Sociale?

Lavoratori che soddisfano i requisiti per il pensionamento anticipato, in particolare quelli in condizioni di difficoltà.

Quando scade la seconda rata di acconto IRPEF?

Per il 2024, la nuova scadenza è fissata al 16 gennaio 2025.

Nel recente decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri sono state introdotte importanti modifiche che interessano il concordato preventivo biennale. Questo aggiornamento normativo prevede una riapertura dei termini per l’adesione al concordato fino al 12 dicembre 2024, rivolto ai contribuenti che hanno già presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre ma non sono ancora in regola con l’opzione di adesione per il biennio fiscale 2024-2025. Insieme a questa riapertura, il decreto include alcune correzioni tecniche e l’allargamento dei beneficiari di specifiche misure di supporto, tra cui il cosiddetto “bonus Natale.”

Il concordato preventivo biennale, inizialmente previsto con scadenza al 31 ottobre, viene ora esteso fino al 12 dicembre per consentire a un numero maggiore di contribuenti di aderire. Tale riapertura è particolarmente rilevante per quei contribuenti che, pur avendo già dichiarato i redditi entro la scadenza di ottobre, non avevano ancora completato l’opzione per l’adesione al concordato per i prossimi due anni. Il decreto mira quindi a offrire una maggiore flessibilità temporale, facilitando l’accesso al regime per chi è in possesso dei requisiti richiesti.

Emendamenti al Decreto Legge Fiscale: Correzioni sulle Procedure del Concordato Biennale

Contestualmente alla riapertura dei termini, sono stati proposti emendamenti correttivi dai relatori del decreto fiscale – Paola Ambrogio, Dario Damiani ed Elena Testor – con l’obiettivo di migliorare alcuni aspetti tecnici e operativi del concordato preventivo biennale. Gli emendamenti si concentrano su due aree principali:

Uno dei punti chiave degli emendamenti riguarda la compagine sociale, che è oggetto di revisione per facilitare l’adesione al concordato preventivo biennale da parte delle aziende, soprattutto di quelle con strutture societarie articolate. Questa misura permette una gestione semplificata delle adesioni per le società che rispondono a specifici requisiti, garantendo al contempo il rispetto dei criteri fiscali imposti dal regime concordato.

Introduzione della Sanatoria per le Annualità Pregresse

Il secondo emendamento prevede una sanatoria speciale per le annualità pregresse rivolta ai contribuenti che decidono di aderire al concordato preventivo biennale. Tale sanatoria, denominata “ravvedimento super speciale,” consente di regolarizzare eventuali discrepanze fiscali relative agli anni precedenti, evitando il rischio di contenziosi e semplificando la posizione fiscale di coloro che scelgono di aderire al concordato. Questo provvedimento contribuisce a garantire la conformità alle norme in vigore per tutti i contribuenti interessati.

Il concordato preventivo biennale è uno strumento di pianificazione fiscale che permette ai contribuenti di calcolare anticipatamente le imposte per il biennio 2024-2025. Questo approccio consente di ridurre l’incertezza fiscale e di pianificare con precisione gli obblighi contributivi, rappresentando un vantaggio sia per i contribuenti privati che per le imprese. La possibilità di accedere al concordato offre quindi un’opportunità per chi è interessato a programmare il proprio carico fiscale in maniera più efficace e a lungo termine.

 

Per aderire al concordato preventivo biennale, i contribuenti devono rispettare una serie di requisiti e procedure specifiche entro il termine del 12 dicembre. Di seguito i passaggi principali per accedere a questa misura:

 

  • Presentazione della Dichiarazione dei Redditi: Il contribuente deve aver completato e presentato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 31 ottobre.
  • Presentazione della Domanda di Adesione: La domanda di adesione deve essere presentata entro il nuovo termine del 12 dicembre, seguendo le indicazioni previste dalle autorità fiscali.
  • Conformità con il Regime Fiscale: I contribuenti che optano per il concordato preventivo devono essere in regola con le dichiarazioni pregresse oppure, se necessario, avvalersi della sanatoria speciale per le annualità passate.

Questi passaggi sono essenziali per poter accedere ai vantaggi offerti dal concordato preventivo biennale e per rispettare le disposizioni del nuovo decreto legge.

 

L’obiettivo del concordato preventivo biennale è di favorire la conformità fiscale a lungo termine, permettendo ai contribuenti di pianificare anticipatamente i propri obblighi fiscali e ridurre l’incertezza legata alle variazioni dell’imposizione.

Le correzioni e gli emendamenti inseriti nel decreto garantiscono che il concordato sia applicabile in modo più efficiente e che le aziende possano accedere al regime con meno complessità operativa.

La riapertura dei termini e gli aggiornamenti normativi mirano a offrire ai contribuenti una serie di vantaggi, tra cui la possibilità di:

  • Pianificare con precisione il carico fiscale per il biennio in questione, con un beneficio in termini di chiarezza e stabilità delle imposte.
  • Ridurre l’incertezza fiscale, grazie a un calcolo preventivo delle imposte, permettendo una gestione più serena e programmata degli obblighi fiscali.
  • Sanare eventuali discrepanze passate attraverso il ravvedimento super speciale, con una regolarizzazione rapida delle annualità pregresse per chi aderisce al concordato biennale.

Ricordiamo che lo Studio Pallino è a vostra disposizione per assistenza e consulenza personalizzata.

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