Dal 1° gennaio 2025 è entrata in vigore la nuova classificazione ATECO 2025, sviluppata dall’ISTAT per adeguarsi alle direttive europee in materia di classificazione delle attività economiche (NACE Rev. 2.1). Questa revisione si inserisce nel contesto dell’aggiornamento periodico volto a garantire una maggiore coerenza con le attività economiche emergenti e a facilitare il lavoro degli enti amministrativi e fiscali che utilizzano la classificazione ATECO per la raccolta e la gestione dei dati. Sebbene la nuova classificazione sia ufficialmente in vigore dall’inizio del 2025, la sua implementazione nelle procedure amministrative e fiscali è prevista a partire dal 1° aprile 2025.
L’aggiornamento della classificazione ha portato a diverse modifiche significative. Il numero totale dei codici ATECO è aumentato, passando da 3.217 a 3.257, grazie all’introduzione di nuovi codici e alla revisione di quelli esistenti. In particolare, il numero di sezioni è salito da 21 a 22, mentre le classi sono aumentate da 615 a 651. Sono state aggiunte nuove sottocategorie, che ora ammontano a 1.290, rispetto alle 1.241 della precedente versione ATECO 2022. Al contrario, il numero di divisioni è sceso da 88 a 87, mentre le categorie sono rimaste invariate a quota 920.
La tabella di raccordo tra ATECO 2022 e ATECO 2025, pubblicata dall’ISTAT, permette di individuare le corrispondenze tra i codici delle due versioni della classificazione. Ogni codice della nuova classificazione è associato a uno o più codici della versione precedente, facilitando così l’adeguamento da parte di imprese, professionisti e amministrazioni pubbliche. In alcuni casi, per attività complesse o rare, la tabella potrebbe non riuscire a individuare una corrispondenza esatta, richiedendo un’analisi specifica da parte degli operatori.
L’adozione della nuova classificazione comporta diversi adempimenti amministrativi. Le Camere di Commercio, a partire dal 1° aprile 2025, aggiorneranno automaticamente i codici ATECO delle imprese iscritte, comunicando loro l’avvenuta modifica. Durante un periodo transitorio, la visura camerale riporterà sia il codice ATECO 2022 sia quello aggiornato al 2025. Per quanto riguarda gli obblighi fiscali, i soggetti IVA devono utilizzare la nuova classificazione per gli atti e le dichiarazioni presentate all’Agenzia delle Entrate, salvo diverse istruzioni specifiche nei modelli fiscali. Tuttavia, non è richiesta una comunicazione di variazione dati per aggiornare il codice ATECO, salvo nei casi in cui l’impresa desideri segnalare un codice che meglio rappresenta l’attività svolta.
Dal punto di vista metodologico, la struttura della classificazione ATECO 2025 mantiene la stessa organizzazione gerarchica della precedente versione. I livelli di dettaglio vanno dal più aggregato al più disaggregato, con l’obiettivo di garantire un’elevata specificità nella classificazione delle attività economiche. Le principali modifiche riguardano l’introduzione di 1.070 nuovi codici, l’eliminazione di 970 codici esistenti e la modifica delle descrizioni di 1.428 codici.
La tabella di raccordo tra ATECO 2022 e ATECO 2025 è stata strutturata in modo bidirezionale, consentendo di individuare le corrispondenze in entrambi i sensi. Essa include indicatori di copertura che segnalano se un codice è stato integralmente o parzialmente coperto dalla nuova classificazione.
La tabella di raccordo ATECO 2022 – ATECO 2025 è allegata e scaricabile in calce all’articolo.
Per qualsiasi chiarimento o assistenza personalizzata, lo Studio Pallino Commercialisti è a vostra disposizione.
FAQ
- Cos’è la classificazione ATECO 2025?
La classificazione ATECO 2025 è il sistema aggiornato dall’ISTAT per la catalogazione delle attività economiche in Italia, basato sulle direttive europee NACE Rev. 2.1.
- Quando entra in vigore la nuova classificazione?
La nuova classificazione è ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2025, ma sarà adottata nei processi amministrativi e fiscali a partire dal 1° aprile 2025.
- Quali sono le principali modifiche introdotte?
ATECO 2025 ha aumentato il numero di sezioni, classi e sottocategorie, introducendo nuovi codici e modificando le descrizioni di quelli esistenti.
- Le imprese devono comunicare la variazione del codice ATECO?
No, la variazione avviene automaticamente presso le Camere di Commercio, che informeranno le imprese dell’aggiornamento.
Qui sotto il link al PDF
TABELLA DI RACCORDO ISTAT