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È stata approvata il 28.12.2024 la legge di Bilancio 2025. Tra le principali novità spicca la modifica del regime del cuneo fiscale che prevede l’abbandono del sistema basato sull’esonero contributivo e l’introduzione di alcune indennità e detrazioni aggiuntive a sostegno dei redditi più bassi, nonché disposizioni a sostegno della genitorialità e delle famiglie.

Le nuove norme prevedono due strumenti principali:

  1. Indennità fiscale per i contribuenti con redditi complessivi fino a 20.000 euro, calcolata in percentuale sul reddito da lavoro dipendente e decrescente all’aumentare del reddito.
  2. Detrazione aggiuntiva per i redditi più alti, che beneficia coloro con redditi complessivi tra 20.000 e 40.000 euro.

L’indennità, che non concorre alla formazione del reddito imponibile, viene erogata direttamente al lavoratore e recuperata dal sostituto d’imposta tramite compensazione nel modello F24.

Le percentuali previste sono le seguenti:

  • 7,1% per redditi fino a 8.500 euro.
  • 5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro.
  • 4,8% per redditi tra 15.000 e 20.000 euro.

Percentuali dell’Indennità Fiscale (Redditi Fino a 20.000 Euro)

Fascia di Reddito (Euro) Percentuale dell’Indennità
Fino a 8.500 7,1%
Da 8.501 a 15.000 5,3%
Da 15.001 a 20.000 4,8%

Per quanto riguarda le detrazioni, queste variano in base al reddito complessivo:

  • 1.000 euro per redditi tra 20.000 e 32.000 euro.
  • Un valore progressivamente decrescente per redditi superiori a 32.000 euro, calcolato con una formula basata sul rapporto tra 40.000 euro e l’importo eccedente.

Detrazione Aggiuntiva (Redditi Tra 20.000 e 40.000 Euro)

Fascia di Reddito (Euro) Importo della Detrazione
Da 20.001 a 32.000 1.000 Euro
Da 32.001 a 40.000 Formula basata sul rapporto tra 40.000 euro e l’importo eccedente

Questa riforma introduce un elemento chiave: il reddito complessivo diventa il parametro di riferimento per determinare le agevolazioni, superando il precedente sistema che considerava solo il reddito derivante dal rapporto di lavoro dipendente.

Revisione delle Aliquote IRPEF

La Legge di Bilancio 2025 consolida la revisione delle aliquote IRPEF, già introdotta in via sperimentale nel 2024. Il nuovo sistema a tre scaglioni è ora strutturale e prevede:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro.
  • 35% per i redditi tra 28.001 e 50.000 euro.
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.

Questa semplificazione mira a rendere il sistema fiscale più comprensibile e a ridurre il carico per i redditi medio-bassi, stimolando al contempo il consumo interno.

Aliquote IRPEF a Tre Scaglioni (Dal 2025)

Fascia di Reddito (Euro) Aliquota IRPEF (%)
Fino a 28.000 23%
Da 28.001 a 50.000 35%
Oltre 50.000 43%

Nuovi Parametri per le Detrazioni

Un’altra importante innovazione riguarda le detrazioni d’imposta, con l’introduzione di limiti e criteri più articolati. A partire dal 2025, i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro vedranno applicati nuovi tetti agli oneri detraibili. Questi saranno calcolati moltiplicando un importo base decrescente, a seconda del reddito, per un coefficiente variabile in base alla composizione del nucleo familiare. Ecco i dettagli:

  • Per redditi tra 75.000 e 100.000 euro, l’importo base è di 14.000 euro.
  • Per redditi superiori a 100.000 euro, l’importo base è di 8.000 euro.

Importi Base per le Detrazioni (Redditi Superiori a 75.000 Euro)

Fascia di Reddito (Euro) Importo Base delle Detrazioni (Euro)
Da 75.000 a 100.000 14.000
Oltre 100.000 8.000

I coefficienti, invece, dipendono dal numero di figli a carico:

  • 0,50 senza figli.
  • 0,70 con un figlio.
  • 0,85 con due figli.
  • 1,00 con tre o più figli, oppure con un figlio disabile.

Coefficienti per la Composizione Familiare

Numero di Figli a Carico Coefficiente da Applicare
Nessun figlio 0,50
1 figlio 0,70
2 figli 0,85
3 o più figli / Figlio disabile 1,00

Tuttavia, alcune spese rimangono escluse da questa revisione, tra cui quelle sanitarie, gli oneri relativi a mutui contratti entro il 31 dicembre 2024 e le spese per interventi di riqualificazione energetica o edilizia.

Per i contribuenti non residenti in Italia o in uno Stato UE, le detrazioni per familiari a carico non saranno applicabili, salvo eccezioni per residenti in paesi aderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo.

Cambiamenti per i Carichi di Famiglia

Anche le detrazioni per carichi di famiglia subiscono modifiche significative. La detrazione di 950 euro per figli di 21 anni o più viene estesa fino al limite di età di 30 anni, ad eccezione dei figli con disabilità, per i quali non si applicano limiti di età. La detrazione di 750 euro, precedentemente riservata ai familiari conviventi, sarà ora disponibile anche per gli ascendenti conviventi.

Modifiche alle Detrazioni per Carichi di Famiglia

Carico Familiare Importo della Detrazione (Euro) Limite di Età
Figli maggiorenni (21+ anni) 950 Fino a 30 anni (se non disabili)
Altri familiari conviventi 750 Nessun limite specifico
Ascendenti conviventi 750 Nessun limite specifico

Per maggiori dettagli, chiarimenti o per una consulenza personalizzata il nostro team di esperti è a vostra disposizione.

Nel recente decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri sono state introdotte importanti modifiche che interessano il concordato preventivo biennale. Questo aggiornamento normativo prevede una riapertura dei termini per l’adesione al concordato fino al 12 dicembre 2024, rivolto ai contribuenti che hanno già presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre ma non sono ancora in regola con l’opzione di adesione per il biennio fiscale 2024-2025. Insieme a questa riapertura, il decreto include alcune correzioni tecniche e l’allargamento dei beneficiari di specifiche misure di supporto, tra cui il cosiddetto “bonus Natale.”

Il concordato preventivo biennale, inizialmente previsto con scadenza al 31 ottobre, viene ora esteso fino al 12 dicembre per consentire a un numero maggiore di contribuenti di aderire. Tale riapertura è particolarmente rilevante per quei contribuenti che, pur avendo già dichiarato i redditi entro la scadenza di ottobre, non avevano ancora completato l’opzione per l’adesione al concordato per i prossimi due anni. Il decreto mira quindi a offrire una maggiore flessibilità temporale, facilitando l’accesso al regime per chi è in possesso dei requisiti richiesti.

Emendamenti al Decreto Legge Fiscale: Correzioni sulle Procedure del Concordato Biennale

Contestualmente alla riapertura dei termini, sono stati proposti emendamenti correttivi dai relatori del decreto fiscale – Paola Ambrogio, Dario Damiani ed Elena Testor – con l’obiettivo di migliorare alcuni aspetti tecnici e operativi del concordato preventivo biennale. Gli emendamenti si concentrano su due aree principali:

Uno dei punti chiave degli emendamenti riguarda la compagine sociale, che è oggetto di revisione per facilitare l’adesione al concordato preventivo biennale da parte delle aziende, soprattutto di quelle con strutture societarie articolate. Questa misura permette una gestione semplificata delle adesioni per le società che rispondono a specifici requisiti, garantendo al contempo il rispetto dei criteri fiscali imposti dal regime concordato.

Introduzione della Sanatoria per le Annualità Pregresse

Il secondo emendamento prevede una sanatoria speciale per le annualità pregresse rivolta ai contribuenti che decidono di aderire al concordato preventivo biennale. Tale sanatoria, denominata “ravvedimento super speciale,” consente di regolarizzare eventuali discrepanze fiscali relative agli anni precedenti, evitando il rischio di contenziosi e semplificando la posizione fiscale di coloro che scelgono di aderire al concordato. Questo provvedimento contribuisce a garantire la conformità alle norme in vigore per tutti i contribuenti interessati.

Il concordato preventivo biennale è uno strumento di pianificazione fiscale che permette ai contribuenti di calcolare anticipatamente le imposte per il biennio 2024-2025. Questo approccio consente di ridurre l’incertezza fiscale e di pianificare con precisione gli obblighi contributivi, rappresentando un vantaggio sia per i contribuenti privati che per le imprese. La possibilità di accedere al concordato offre quindi un’opportunità per chi è interessato a programmare il proprio carico fiscale in maniera più efficace e a lungo termine.

 

Per aderire al concordato preventivo biennale, i contribuenti devono rispettare una serie di requisiti e procedure specifiche entro il termine del 12 dicembre. Di seguito i passaggi principali per accedere a questa misura:

 

  • Presentazione della Dichiarazione dei Redditi: Il contribuente deve aver completato e presentato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 31 ottobre.
  • Presentazione della Domanda di Adesione: La domanda di adesione deve essere presentata entro il nuovo termine del 12 dicembre, seguendo le indicazioni previste dalle autorità fiscali.
  • Conformità con il Regime Fiscale: I contribuenti che optano per il concordato preventivo devono essere in regola con le dichiarazioni pregresse oppure, se necessario, avvalersi della sanatoria speciale per le annualità passate.

Questi passaggi sono essenziali per poter accedere ai vantaggi offerti dal concordato preventivo biennale e per rispettare le disposizioni del nuovo decreto legge.

 

L’obiettivo del concordato preventivo biennale è di favorire la conformità fiscale a lungo termine, permettendo ai contribuenti di pianificare anticipatamente i propri obblighi fiscali e ridurre l’incertezza legata alle variazioni dell’imposizione.

Le correzioni e gli emendamenti inseriti nel decreto garantiscono che il concordato sia applicabile in modo più efficiente e che le aziende possano accedere al regime con meno complessità operativa.

La riapertura dei termini e gli aggiornamenti normativi mirano a offrire ai contribuenti una serie di vantaggi, tra cui la possibilità di:

  • Pianificare con precisione il carico fiscale per il biennio in questione, con un beneficio in termini di chiarezza e stabilità delle imposte.
  • Ridurre l’incertezza fiscale, grazie a un calcolo preventivo delle imposte, permettendo una gestione più serena e programmata degli obblighi fiscali.
  • Sanare eventuali discrepanze passate attraverso il ravvedimento super speciale, con una regolarizzazione rapida delle annualità pregresse per chi aderisce al concordato biennale.

Ricordiamo che lo Studio Pallino è a vostra disposizione per assistenza e consulenza personalizzata.

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato lo schema della Legge di Bilancio per il 2025, che introduce numerose novità, conferme e interventi strutturali in settori chiave come il fisco, la natalità, l’edilizia e il lavoro. Questa manovra si pone l’obiettivo di rispondere alle esigenze delle famiglie e dei lavoratori, senza imporre nuovi sacrifici economici agli italiani, come affermato dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Di seguito, analizziamo in dettaglio i principali provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio 2025.

Taglio del cuneo fiscale e scaglioni Irpef

Uno dei pilastri della Legge di Bilancio 2025 è la conferma del taglio del cuneo fiscale. Questo intervento, già introdotto nelle precedenti manovre, diventerà strutturale, con l’obiettivo di alleggerire il carico contributivo sui lavoratori dipendenti e incentivare l’occupazione.

Per i redditi fino a 20.000 euro annui, il taglio del cuneo rimarrà di natura contributiva. Tuttavia, per i redditi superiori, fino a 35.000 euro, il taglio diventerà fiscale, traducendosi in un aumento delle detrazioni per i lavoratori. Oltre questa soglia, verrà introdotto un décalage rapido fino a 40.000 euro, per evitare bruschi salti nell’imposizione fiscale.

Parallelamente, si conferma l’accorpamento delle aliquote Irpef a tre scaglioni, un passo importante verso la semplificazione del sistema fiscale italiano. L’aliquota intermedia, per i redditi fino a 50.000 euro, potrebbe essere ridotta da 35% a 33%, a condizione che le risorse fiscali generate dal concordato preventivo e dal ravvedimento siano sufficienti.

Misure per la natalità

La natalità rappresenta uno dei punti centrali della manovra, con l’introduzione di nuove misure di supporto per le famiglie. Tra le novità più rilevanti vi è l’introduzione della “Carta per i nuovi nati”, che garantirà un contributo di 1.000 euro per ogni nuovo nato a famiglie con un Isee inferiore a 40.000 euro, per far fronte alle spese iniziali legate alla nascita.

In aggiunta, l’assegno unico, uno strumento già consolidato a sostegno delle famiglie, esce dal calcolo dell’Isee, rendendolo più vantaggioso per le fasce più deboli. Viene inoltre potenziato il bonus per gli asili nido, ampliando la platea di beneficiari e migliorando le condizioni di accesso.

Per le lavoratrici autonome madri con due o più figli, sarà estesa la decontribuzione, una misura volta a favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia. Inoltre, le detrazioni fiscali verranno parametrate in base al numero di componenti del nucleo familiare, con l’obiettivo di introdurre una forma di “quoziente familiare”, che tenga maggiormente conto delle esigenze delle famiglie numerose.

Bonus ristrutturazioni

Anche nel settore dell’edilizia sono previste importanti conferme. Il bonus ristrutturazioni al 50% sarà prorogato per un altro anno, limitatamente alle prime case. In questo modo, si eviterà che l’agevolazione fiscale scenda al 36% a partire da gennaio 2025, come previsto dalla normativa vigente.

Il bonus ristrutturazioni rappresenta una misura di rilievo per il settore edilizio, che ha beneficiato di questo strumento per rilanciare gli investimenti e migliorare l’efficienza energetica degli edifici. La conferma per un ulteriore anno del bonus al 50% consente di sostenere le famiglie nella ristrutturazione delle proprie abitazioni, incentivando al contempo la ripresa economica del settore.

Fringe benefit per i neoassunti

Una delle misure confermate dalla manovra riguarda i fringe benefit aziendali, con particolari vantaggi per i nuovi assunti. In particolare, i lavoratori che accettano di trasferirsi a più di 100 chilometri dalla propria residenza per un nuovo impiego potranno beneficiare di fringe benefit con importi maggiorati.

Nell’ultima Legge di Bilancio, i fringe benefit erano stati aumentati a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e a 1.000 euro per tutti gli altri, con la possibilità di utilizzare queste somme anche per il pagamento dell’affitto o del mutuo per la prima casa. La manovra 2025 conferma questi importi e le agevolazioni, continuando a sostenere i lavoratori e favorendo la mobilità lavorativa.

Carta “dedicata a te”

Sul fronte delle misure di carattere sociale, la Legge di Bilancio rifinanzia la “Carta dedicata a te”, destinando 500 milioni di euro per il 2025. Questa carta è un sostegno economico per le famiglie più bisognose, volto a favorire l’accesso ai beni di prima necessità e a migliorare le condizioni di vita delle fasce di popolazione più deboli.

Incentivi per il lavoro di giovani e donne

Particolare attenzione è riservata all’occupazione giovanile e femminile, con l’introduzione di incentivi specifici. Nel Mezzogiorno, in particolare, vengono confermati gli incentivi all’assunzione di giovani e donne per i rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027.

La Legge di Bilancio prevede inoltre la decontribuzione per le imprese localizzate nelle Zone Economiche Speciali (ZES), un intervento volto a favorire lo sviluppo economico nelle aree meno sviluppate del Paese. Ulteriori incentivi riguarderanno l’autoimpiego nei settori strategici legati alla transizione digitale ed ecologica, con l’obiettivo di stimolare l’innovazione tecnologica e la creazione di nuove opportunità di lavoro.

Pensioni e previdenza complementare

Sul fronte pensionistico, la Legge di Bilancio non introduce riforme strutturali, ma conferma la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione, un intervento volto a tutelare il potere d’acquisto dei pensionati. Si prevede inoltre un aumento delle pensioni minime, in linea con l’andamento dell’inflazione.

Una delle ipotesi in discussione è il perfezionamento del cosiddetto bonus Maroni, che incentiva i lavoratori a proseguire l’attività lavorativa anche una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento. Inoltre, si lavora a un rafforzamento della previdenza complementare, con l’introduzione di un semestre di “silenzio-assenso”, per facilitare l’adesione dei lavoratori a fondi pensionistici integrativi.

Contratti della Pubblica Amministrazione

Il rinnovo dei contratti per i dipendenti della Pubblica Amministrazione rappresenta un altro punto focale della Legge di Bilancio. Come confermato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, la manovra prevede lo stanziamento di risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il triennio 2025-2027, garantendo così la continuità dei servizi pubblici e il riconoscimento del valore del lavoro pubblico.

 

 

Spending Review

Per finanziare le nuove misure previste dalla Legge di Bilancio, i ministeri saranno chiamati a ridurre le proprie spese del 5%, attraverso una revisione delle spese amministrative. Questo intervento, noto come “spending review”, dovrebbe portare nelle casse dello Stato almeno 3 miliardi di euro. Gli enti locali e i Comuni saranno esclusi da questi tagli, mentre i singoli dicasteri avranno flessibilità nel gestire le riduzioni di spesa.

Sanità: nessun taglio, ma nuovi fondi

La manovra 2025 non prevede tagli alla spesa sanitaria, ma anzi incrementa le risorse destinate al settore, con l’obiettivo di finanziare il rinnovo dei contratti per il personale medico e infermieristico e di avviare un piano triennale di assunzioni.

Gli stanziamenti per la sanità saranno in linea con la crescita del Pil nominale, garantendo le risorse necessarie per potenziare il servizio sanitario nazionale e migliorare l’accesso alle cure per i cittadini.

Il contributo delle banche

Un importante contributo alle risorse della Legge di Bilancio arriverà dagli istituti bancari e dalle assicurazioni, attraverso un contributo di solidarietà. Questo prelievo sarà applicato sui capitali non distribuiti come dividendi, ma reinvestiti a scopo patrimoniale.

Sono inoltre allo studio ulteriori misure, tra cui un intervento sulle imposte differite attive (DTA) e sulle stock option concesse ai manager, con l’obiettivo di garantire un gettito aggiuntivo senza gravare direttamente sui cittadini.

Accise: nessun intervento su benzina e diesel

Infine, la manovra include un decreto legislativo per la revisione delle disposizioni in materia di accise. Tuttavia, il testo non prevede interventi sulle accise relative a benzina e diesel, ma si concentra su gas naturale, energia elettrica, oli lubrificanti e prodotti da fumo, con misure di carattere prettamente amministrativo.

Ecco una tabella che riassume le principali novità della Manovra 2025:

Settore Novità Dettagli
Cuneo Fiscale Taglio strutturale Il taglio del cuneo fiscale diventa permanente: contributivo fino a 20.000 euro, fiscale fino a 35.000 euro, con décalage fino a 40.000 euro.
Irpef Tre aliquote Conferma dell’accorpamento delle aliquote Irpef a tre scaglioni, possibile riduzione dell’aliquota intermedia da 35% a 33% per redditi fino a 50.000 euro.
Natalità Carta “Nuovi Nati” Contributo di 1.000 euro per ogni nuovo nato a famiglie con Isee fino a 40.000 euro.
Assegno Unico Esclusione dal calcolo dell’Isee L’assegno unico familiare non verrà più conteggiato nell’Isee, aumentando il beneficio per le famiglie più deboli.
Bonus Asili Nido Rafforzamento del bonus Aumento del bonus per sostenere i costi degli asili nido.
Ristrutturazioni Proroga del bonus al 50% Conferma del bonus ristrutturazioni al 50% per un ulteriore anno, limitato alle prime case.
Fringe Benefit Benefici per neoassunti Maggiorazione dei fringe benefit per i lavoratori che si trasferiscono a oltre 100 km per un nuovo impiego.
Carta “Dedicata a Te” Rifinanziamento Fondo di 500 milioni per il 2025 destinato alle famiglie più bisognose.
Lavoro Giovani e Donne Incentivi occupazionali Confermati gli incentivi per l’assunzione di giovani e donne, con particolare focus sul Mezzogiorno.
Pensioni Indicizzazione e aumento delle minime Indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione e aumento delle pensioni minime.
Bonus Maroni Incentivo a rimanere al lavoro Estensione del bonus per chi decide di rimanere al lavoro nonostante il raggiungimento dei requisiti pensionistici.
Contratti Pubblici Stanziamento fondi per il rinnovo dei contratti Fondi stanziati per il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione per il triennio 2025-2027.
Spending Review Riduzione delle spese dei ministeri Riduzione delle spese dei ministeri del 5%, con un risparmio previsto di 3 miliardi di euro. Gli enti locali e i Comuni non saranno soggetti ai tagli.
Sanità Incremento delle risorse Nessun taglio alla sanità, con nuove risorse destinate al rinnovo dei contratti del personale sanitario e un piano triennale di assunzioni per medici e infermieri.
Contributo delle Banche Contributo di solidarietà Contributo straordinario da parte degli istituti bancari e delle assicurazioni sui capitali non distribuiti come dividendi.

 

FAQ

  1. Cosa prevede la Legge di Bilancio 2025 per la natalità?
    La Legge di Bilancio 2025 introduce la “Carta per i nuovi nati”, un contributo di 1.000 euro per ogni nuovo nato con un Isee inferiore a 40.000 euro. Inoltre, rafforza il bonus asili nido e l’assegno unico, escludendolo dal calcolo dell’Isee.
  2. Quali sono le novità in materia di pensioni?
    La manovra conferma la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione e prevede un aumento delle pensioni minime. È inoltre allo studio un perfezionamento del bonus Maroni per incentivare i lavoratori a rimanere in servizio.
  3. Cosa cambia per il cuneo fiscale e l’Irpef?
    Il taglio del cuneo fiscale diventa strutturale e verrà applicato in modo contributivo fino a 20.000 euro di reddito, e in modo fiscale fino a 35.000 euro, con un decalage fino a 40.000 euro. L’Irpef sarà accorpata a tre aliquote.
  4. Quali incentivi sono previsti per i giovani e le donne?
    Gli incentivi all’occupazione di giovani e donne vengono confermati, soprattutto nel Mezzogiorno, con decontribuzioni per le imprese localizzate nelle ZES e agevolazioni per l’autoimpiego nei settori strategici.
  5. Cosa prevede la manovra per la sanità?
    La manovra 2025 non prevede tagli alla spesa sanitaria, ma incrementa le risorse per il rinnovo dei contratti e per un piano triennale di assunzioni di medici e infermieri.
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