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Con l’approvazione definitiva del Decreto Fiscale n. 155 del 19 ottobre 2024, il panorama normativo fiscale italiano si arricchisce di importanti novità. Questo intervento legislativo è stato concepito per rispondere alle esigenze economiche post-pandemiche, concentrandosi sul Concordato Preventivo Biennale (CPB) e su strumenti di supporto per imprese e lavoratori.

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) rappresenta un pilastro fondamentale per agevolare la gestione fiscale delle imprese italiane. In seguito agli effetti della pandemia da COVID-19, che ha messo a dura prova la stabilità economica di molti settori, il Governo ha deciso di intervenire con un correttivo, ampliando le opportunità di regolarizzazione fiscale e introducendo nuovi strumenti di supporto economico. Il Decreto Fiscale n. 155/2024 diventa così un tassello fondamentale per rafforzare la ripresa economica del Paese.

Una delle misure di maggior rilievo riguarda il cosiddetto ravvedimento speciale, applicabile agli anni dal 2018 al 2022, che consente alle imprese di regolarizzare la propria posizione fiscale con condizioni particolarmente favorevoli. Questa misura è dedicata a coloro che hanno aderito al CPB e soddisfano specifiche condizioni, come aver dichiarato cause di esclusione dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) a causa della pandemia o operato in condizioni di non normale svolgimento dell’attività.

Per accedere al ravvedimento, le imposte sostitutive vengono calcolate sulla base di un incremento del reddito dichiarato del 25%, applicando un’aliquota ridotta. Ad esempio:

Imposta IRPEF: aliquota del 12,5%.

Imposta IRAP: aliquota del 3,9%.

Inoltre, una riduzione del 30% sulle imposte sostitutive rende questa misura ancora più conveniente per i soggetti idonei.

 

Tipologia di Imposta Base Imponibile Aliquota Riduzione Applicabile
IRPEF Reddito incrementato del 25% 12,5% 30%
IRAP Valore della produzione incrementato 25% 3,9% 30%

 

Un punto importante del decreto è il potenziamento del credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES), un incentivo destinato alle imprese del Sud Italia. Grazie alle nuove disposizioni, gli investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2024 possono essere inclusi in una comunicazione integrativa, aumentando così il credito d’imposta disponibile. Questo strumento rappresenta un motore per stimolare nuovi investimenti e rafforzare la competitività del Mezzogiorno.

Un’altra misura che guarda alle necessità delle partite IVA riguarda il rinvio della scadenza della seconda rata di acconto IRPEF. Originariamente fissata al 30 novembre, la nuova scadenza è stata spostata al 16 gennaio 2025, dando così maggior respiro finanziario a lavoratori autonomi e piccole imprese con ricavi non superiori a 170.000 euro.

 

Questa proroga rappresenta un intervento mirato per migliorare la liquidità dei contribuenti, in un periodo spesso critico per le finanze delle imprese.

Il Decreto Fiscale introduce anche un rifinanziamento per l’APE Sociale, un’indennità che permette a determinate categorie di lavoratori di accedere al pensionamento anticipato a partire dai 63 anni. Le risorse aggiuntive stanziate fino al 2028 garantiscono la continuità di questa misura, con una suddivisione annuale che arriva a 50 milioni di euro nel 2027.

 

Un riepilogo delle modifiche principali

 

Misura Ambito di Applicazione Dettagli Principali
Ravvedimento speciale Annualità 2018-2022 Aliquote agevolate su redditi incrementati
Credito d’imposta ZES Zone Economiche Speciali Nuovi investimenti ammissibili
Rinvio rata di acconto IRPEF Partite IVA con ricavi < 170.000€ Scadenza prorogata al 16 gennaio 2025

 

FAQ

Cos’è il Concordato Preventivo Biennale (CPB)?

È un regime fiscale che consente alle imprese di pianificare e gestire gli obblighi fiscali su un periodo di due anni.

Chi può accedere al ravvedimento speciale?

Imprese con ricavi fino a 5,16 milioni di euro che soddisfano le condizioni legate alla pandemia.

Quali vantaggi offre il credito d’imposta ZES?

Permette di aumentare il credito fiscale per nuovi investimenti nel Sud Italia.

Chi può beneficiare del rifinanziamento dell’APE Sociale?

Lavoratori che soddisfano i requisiti per il pensionamento anticipato, in particolare quelli in condizioni di difficoltà.

Quando scade la seconda rata di acconto IRPEF?

Per il 2024, la nuova scadenza è fissata al 16 gennaio 2025.

Nel recente decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri sono state introdotte importanti modifiche che interessano il concordato preventivo biennale. Questo aggiornamento normativo prevede una riapertura dei termini per l’adesione al concordato fino al 12 dicembre 2024, rivolto ai contribuenti che hanno già presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre ma non sono ancora in regola con l’opzione di adesione per il biennio fiscale 2024-2025. Insieme a questa riapertura, il decreto include alcune correzioni tecniche e l’allargamento dei beneficiari di specifiche misure di supporto, tra cui il cosiddetto “bonus Natale.”

Il concordato preventivo biennale, inizialmente previsto con scadenza al 31 ottobre, viene ora esteso fino al 12 dicembre per consentire a un numero maggiore di contribuenti di aderire. Tale riapertura è particolarmente rilevante per quei contribuenti che, pur avendo già dichiarato i redditi entro la scadenza di ottobre, non avevano ancora completato l’opzione per l’adesione al concordato per i prossimi due anni. Il decreto mira quindi a offrire una maggiore flessibilità temporale, facilitando l’accesso al regime per chi è in possesso dei requisiti richiesti.

Emendamenti al Decreto Legge Fiscale: Correzioni sulle Procedure del Concordato Biennale

Contestualmente alla riapertura dei termini, sono stati proposti emendamenti correttivi dai relatori del decreto fiscale – Paola Ambrogio, Dario Damiani ed Elena Testor – con l’obiettivo di migliorare alcuni aspetti tecnici e operativi del concordato preventivo biennale. Gli emendamenti si concentrano su due aree principali:

Uno dei punti chiave degli emendamenti riguarda la compagine sociale, che è oggetto di revisione per facilitare l’adesione al concordato preventivo biennale da parte delle aziende, soprattutto di quelle con strutture societarie articolate. Questa misura permette una gestione semplificata delle adesioni per le società che rispondono a specifici requisiti, garantendo al contempo il rispetto dei criteri fiscali imposti dal regime concordato.

Introduzione della Sanatoria per le Annualità Pregresse

Il secondo emendamento prevede una sanatoria speciale per le annualità pregresse rivolta ai contribuenti che decidono di aderire al concordato preventivo biennale. Tale sanatoria, denominata “ravvedimento super speciale,” consente di regolarizzare eventuali discrepanze fiscali relative agli anni precedenti, evitando il rischio di contenziosi e semplificando la posizione fiscale di coloro che scelgono di aderire al concordato. Questo provvedimento contribuisce a garantire la conformità alle norme in vigore per tutti i contribuenti interessati.

Il concordato preventivo biennale è uno strumento di pianificazione fiscale che permette ai contribuenti di calcolare anticipatamente le imposte per il biennio 2024-2025. Questo approccio consente di ridurre l’incertezza fiscale e di pianificare con precisione gli obblighi contributivi, rappresentando un vantaggio sia per i contribuenti privati che per le imprese. La possibilità di accedere al concordato offre quindi un’opportunità per chi è interessato a programmare il proprio carico fiscale in maniera più efficace e a lungo termine.

 

Per aderire al concordato preventivo biennale, i contribuenti devono rispettare una serie di requisiti e procedure specifiche entro il termine del 12 dicembre. Di seguito i passaggi principali per accedere a questa misura:

 

  • Presentazione della Dichiarazione dei Redditi: Il contribuente deve aver completato e presentato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 31 ottobre.
  • Presentazione della Domanda di Adesione: La domanda di adesione deve essere presentata entro il nuovo termine del 12 dicembre, seguendo le indicazioni previste dalle autorità fiscali.
  • Conformità con il Regime Fiscale: I contribuenti che optano per il concordato preventivo devono essere in regola con le dichiarazioni pregresse oppure, se necessario, avvalersi della sanatoria speciale per le annualità passate.

Questi passaggi sono essenziali per poter accedere ai vantaggi offerti dal concordato preventivo biennale e per rispettare le disposizioni del nuovo decreto legge.

 

L’obiettivo del concordato preventivo biennale è di favorire la conformità fiscale a lungo termine, permettendo ai contribuenti di pianificare anticipatamente i propri obblighi fiscali e ridurre l’incertezza legata alle variazioni dell’imposizione.

Le correzioni e gli emendamenti inseriti nel decreto garantiscono che il concordato sia applicabile in modo più efficiente e che le aziende possano accedere al regime con meno complessità operativa.

La riapertura dei termini e gli aggiornamenti normativi mirano a offrire ai contribuenti una serie di vantaggi, tra cui la possibilità di:

  • Pianificare con precisione il carico fiscale per il biennio in questione, con un beneficio in termini di chiarezza e stabilità delle imposte.
  • Ridurre l’incertezza fiscale, grazie a un calcolo preventivo delle imposte, permettendo una gestione più serena e programmata degli obblighi fiscali.
  • Sanare eventuali discrepanze passate attraverso il ravvedimento super speciale, con una regolarizzazione rapida delle annualità pregresse per chi aderisce al concordato biennale.

Ricordiamo che lo Studio Pallino è a vostra disposizione per assistenza e consulenza personalizzata.

Ravvedimento speciale entro il 31 Marzo 2025 per chi ha aderito al Concordato Preventivo Biennale

Il D.L. n. 113/2024 (decreto Omnibus) ha introdotto un ravvedimento in favore dei soggetti ISA che hanno aderito al concordato preventivo biennale.
In particolare, l’art. 2-quater del decreto, introdotto in sede di conversione, consente ai soggetti che entro il 31 ottobre hanno aderito al patto con il Fisco, di sanare le irregolarità dichiarative afferenti agli anni dal 2018 al 2022, versando un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali nonché dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è lo strumento ideato per i contribuenti che permetterà, per un biennio, di pagare le tasse non in base agli effettivi guadagni ma sulla base di quanto preventivato dall’Agenzia delle Entrate, coerentemente con i dati contenuti nelle banche dati a disposizione dell’Amministrazione finanziaria ed i redditi dichiarati, per questi soggetti che hanno aderito al CPB c’è l’ulteriore possibilità di regolarizzare le pendenze fiscali avvalendosi del ravvedimento speciale.

La scadenza chiave per il ravvedimento è il 31 marzo 2025, data entro cui sarà necessario adempiere alle modalità di pagamento stabilite, evitando l’applicazione di sanzioni più severe e beneficiando di una tassazione sostitutiva agevolata. L’obiettivo principale è quello di permettere ai contribuenti di mettersi in regola in modo più semplice e meno oneroso rispetto a una normale procedura di accertamento fiscale.

L’adesione al ravvedimento speciale, una volta perfezionata, impedisce che l’Agenzia delle Entrate possa procedere, per i periodi d’imposta per i quali il contribuente ha optato per l’applicazione del ravvedimento, a rettificare il reddito d’impresa o di lavoro autonomo ai sensi dell’art. 39, D.P.R. n. 600/1973 (accertamento analitico e per presunzioni) e l’IVA ai sensi dell’art. 54, comma 2, secondo periodo, D.P.R. n. 633/1972 (accertamento per presunzioni). Tuttavia, i contribuenti perderanno tale beneficio in caso di intervenuta decadenza dal concordato preventivo biennale, di mancato versamento delle somme dovute, ovvero di applicazione di una misura cautelare, personale o reale, ovvero di notifica di un provvedimento di rinvio a giudizio per alcuni reati tributari previsti dal D.Lgs. n. 74/2000.

Per esercitare l’opzione di ravvedimento speciale, i contribuenti devono utilizzare il modello F24, che è il modello standard per il versamento delle imposte in Italia. È fondamentale compilare correttamente il campo “Anno di riferimento” per specificare l’anno fiscale relativo all’imposta. La Risoluzione n.50/2024 ha istituito codici tributo appositi per agevolare il processo di pagamento, semplificando l’identificazione delle voci di imposta.

I contribuenti possono scegliere se pagare in una soluzione unica o optare per la rateizzazione. In caso di rateizzazione, è possibile dilazionare il pagamento fino a un massimo di 24 rate mensili di pari importo, con l’aggiunta di interessi calcolati al tasso legale.
Ogni rata deve essere versata puntualmente secondo il calendario stabilito dall’Agenzia delle Entrate. In caso di ritardo nel pagamento di una rata, il beneficio della rateazione non decade se il versamento viene effettuato entro la data di scadenza della rata successiva. Tuttavia, se il contribuente non riesce a rispettare questi termini, potrebbe perdere i benefici derivanti dal ravvedimento speciale.
Condizione essenziale per il Calcolo è il fatto che il contribuente abbia effettivamente applicato gli indicatori sintetici di affidabilità fiscale per l’anno cui intende applicare la misura, poiché è proprio sull’esito ISA della singola annualità che si sviluppano i conteggi da effettuarsi al fine di determinare le somme dovute.
La base imponibile su cui calcolare l’imposta sostitutiva deve essere determinata secondo criteri specifici, considerando i redditi dichiarati e le addizionali regionali. Questo calcolo tiene conto dei dati già presenti nelle dichiarazioni fiscali del contribuente, i quali devono essere veritieri e accurati.

Specifiche per le Diverse Categorie di Contribuenti
Le modalità di adesione al ravvedimento speciale del CPB possono variare in base alla categoria del contribuente.

Ad esempio:
Contribuenti con reddito d’impresa e lavoro autonomo: Devono applicare l’opzione di ravvedimento per entrambe le categorie di reddito.
Soggetti con condizioni di attività non normale: Se l’attività è stata dichiarata “non normale” in base agli ISA, il contribuente può comunque accedere al ravvedimento.
Associazioni e società: I rappresentanti legali devono assicurarsi che ciascuna imposta sostitutiva sia versata correttamente per conto dell’associazione o dei singoli soci.

Il diritto al ravvedimento speciale può decadere in alcune situazioni. Tra queste, l’eventuale notifica di verbali di constatazione, o di atti di accertamento dell’Agenzia delle Entrate che sanciscono l’esistenza di un credito inesistente. In tali casi, il contribuente può essere escluso dal ravvedimento e soggetto a sanzioni ulteriori. È quindi essenziale che il contribuente non sia destinatario di accertamenti pendenti o irregolarità al momento dell’adesione.

La Risoluzione ADE n. 50/2024 e i Codici Tributo
La Risoluzione n. 50/2024 dell’Agenzia delle Entrate ha introdotto una serie di codici tributo, che facilitano i pagamenti per i contribuenti aderenti al CPB. Questi codici devono essere inseriti nel modello F24 per garantire che i pagamenti siano correttamente identificati.

Per i contribuenti che hanno aderito al Concordato Preventivo Biennale e desiderano sfruttare al meglio le opportunità offerte dal ravvedimento speciale, affidarsi a uno studio professionale è fondamentale!
Lo Studio Pallino Commercialisti, con anni di esperienza in consulenza fiscale e normativa, è al vostro fianco per guidarvi passo dopo passo, dalla verifica della documentazione alla compilazione corretta del modello F24, garantendo il rispetto di tutte le scadenze e la massima tutela.

FAQs
Qual è la scadenza finale per l’opzione di ravvedimento?
La scadenza per esercitare l’opzione di ravvedimento speciale è il 31 marzo 2025.
È possibile rateizzare il pagamento delle imposte sostitutive?
Sì, il pagamento può essere dilazionato in un massimo di 24 rate mensili, con interessi al tasso legale.
Cosa accade in caso di ritardo nel pagamento di una rata?
Un ritardo, se compensato entro la scadenza della rata successiva, non comporta la perdita del
beneficio della rateazione.
Quali documenti sono necessari per esercitare il ravvedimento?
È richiesto il modello F24 compilato con i codici tributo specifici, secondo le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate.

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB), introdotto dal Decreto Legislativo del 12 febbraio 2024 n. 13, rappresenta un nuovo strumento di collaborazione tra contribuente e Amministrazione finanziaria, volto a razionalizzare gli obblighi dichiarativi e favorire la compliance fiscale. Questo istituto permette ai contribuenti di concordare preventivamente con l’Agenzia delle Entrate il reddito d’impresa o di lavoro autonomo per un biennio, ottenendo in cambio la stabilità fiscale e la certezza di non essere soggetti a ulteriori accertamenti, salvo particolari eccezioni.

Il CPB è rivolto principalmente a due categorie di contribuenti: i soggetti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA) e quelli che aderiscono al regime forfettario. L’istituto si inserisce nel più ampio disegno di riforma della legge delega del 9 agosto 2023 n. 111, finalizzata a incentivare l’adempimento spontaneo e a migliorare la trasparenza del rapporto tra Fisco e contribuente.

Che Cos’è il Concordato Preventivo Biennale?

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un accordo tra contribuente e Fisco che consente di definire anticipatamente il reddito imponibile per i due anni fiscali successivi. Questo istituto ha lo scopo di garantire stabilità e certezza al contribuente, riducendo la possibilità di accertamenti futuri, sempre che vengano rispettate le condizioni previste dall’accordo.

Il CPB si prefigge di:

  • Incentivare il rispetto volontario degli obblighi tributari.
  • Ridurre la complessità degli adempimenti fiscali.
  • Fornire certezza giuridica e fiscale al contribuente per il periodo oggetto dell’accordo.
  • Favorire la trasparenza e la collaborazione tra contribuente e Amministrazione finanziaria.

Il contribuente che aderisce al CPB gode di vantaggi significativi, tra cui la stabilità fiscale per il biennio concordato e l’esonero da accertamenti fiscali sulle imposte dirette e sull’IRAP, a meno che non emergano cause di decadenza.

Condizioni per l’Accesso al Concordato Preventivo Biennale

L’accesso al Concordato Preventivo Biennale è riservato a determinate categorie di contribuenti, che devono soddisfare una serie di requisiti stringenti. La circolare n. 18/E elenca chiaramente le condizioni ostative che, se presenti, impediscono l’adesione al CPB. Queste condizioni sono suddivise in tre gruppi principali:

  1. Assenza di Debiti Tributari o Contributivi Superiori a 5.000 Euro

Una delle principali condizioni per poter accedere al CPB è che il contribuente non abbia debiti tributari o contributivi superiori a 5.000 euro. Tuttavia, se il contribuente ha debiti che superano tale soglia, può ancora accedere al CPB purché li estingua prima di accettare la proposta di concordato.

 

Non vengono inclusi nel calcolo di questa soglia i debiti per i quali sono stati concessi provvedimenti di sospensione o rateizzazione, purché il contribuente sia in regola con i pagamenti e non sia decaduto dai benefici.

 

Come Viene Calcolato il Debito?

Il debito rilevante per il CPB è quello derivante da tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, come:

  • Avvisi di accertamento.
  • Atti di contestazione e irrogazione di sanzioni.
  • Cartelle di pagamento derivanti da controlli automatizzati.

Non rilevano, invece, i debiti ancora soggetti a ricorsi o quelli per i quali siano in corso termini di impugnazione o di pagamento.

 

  1. Regolarità delle Dichiarazioni Fiscali

Un’altra condizione fondamentale per l’accesso al CPB è che il contribuente deve aver presentato la dichiarazione dei redditi per almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quello per cui si intende aderire al concordato.

Questa misura mira a escludere dal CPB i contribuenti che non abbiano rispettato l’obbligo di presentazione delle dichiarazioni fiscali per gli anni precedenti.

 

  1. Assenza di Condanne per Reati Fiscali

Per poter accedere al CPB, il contribuente non deve aver subito una condanna per reati tributari, come quelli previsti dal Decreto Legislativo n. 74/2000 (ad esempio, dichiarazione fraudolenta o emissione di fatture false), né per altri gravi reati come il riciclaggio e l’autoriciclaggio.

Nel caso di sentenze di patteggiamento (art. 444 del Codice di Procedura Penale), il contribuente può accedere al CPB solo se la pena detentiva è inferiore a due anni e non sono state applicate pene accessorie.

Ambito di Applicazione del Concordato Preventivo Biennale

Il CPB si applica esclusivamente al reddito di impresa e al reddito di lavoro autonomo. Per i contribuenti soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), il concordato può includere anche la base imponibile IRAP. Tuttavia, l’IVA non è inclusa nel concordato, e continua a essere regolata dalle normative ordinarie.

Differenze tra Contribuenti ISA e Forfettari

I contribuenti forfettari e quelli soggetti agli ISA hanno regole leggermente diverse per l’applicazione del CPB.

Contribuenti ISA: Per i contribuenti che applicano gli ISA, il concordato riguarda il reddito d’impresa o di lavoro autonomo e la base imponibile IRAP. Sono escluse dal calcolo del reddito le componenti straordinarie come plusvalenze, minusvalenze, redditi da partecipazioni, o corrispettivi percepiti dalla cessione di clientela.

Contribuenti Forfettari: Per i forfettari, il concordato è sperimentale e si applica solo per il 2024. A differenza dei contribuenti ISA, il calcolo del reddito per i forfettari è più semplice, in quanto non devono essere considerate plusvalenze, minusvalenze, o altre componenti straordinarie.

 

Esempio di Calcolo per i Contribuenti ISA

Per i contribuenti soggetti agli ISA, il reddito concordato si basa sul reddito derivante dall’esercizio dell’attività di impresa o di lavoro autonomo. Supponiamo che un contribuente abbia un reddito d’impresa di 50.000 euro, esclusi gli utili derivanti da partecipazioni in società o le plusvalenze derivanti dalla vendita di beni strumentali. Questo reddito sarà la base imponibile concordata per il biennio successivo, salvo l’aggiunta di eventuali variazioni per componenti straordinarie.

 

Modalità e Termini di Adesione al Concordato Preventivo Biennale

L’adesione al CPB è volontaria e avviene attraverso un processo digitale, facilitato da un software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Questo programma consente al contribuente o al suo consulente di visualizzare la proposta di concordato e accettarla.

 

Termini per l’Adesione

Anno 2024: Per il primo anno di applicazione del CPB, il termine per accettare la proposta è fissato al 31 ottobre 2024.

Anni successivi: A partire dal 2025, il termine sarà il 31 luglio di ogni anno.

Benefici dell’Adesione al Concordato Preventivo Biennale

L’adesione al CPB comporta una serie di vantaggi significativi per i contribuenti:

  1. Stabilità Fiscale

Una volta accettata la proposta di concordato, il contribuente gode di una stabilità fiscale per il biennio concordato. Durante questo periodo, il Fisco non può effettuare accertamenti sulle imposte dirette e sull’IRAP, a meno che non si verifichino cause di decadenza.

  1. Benefici Premiali per i Contribuenti ISA

Per i contribuenti che applicano gli ISA, l’adesione al CPB consente di usufruire anche dei benefici premiali previsti dal regime ISA, tra cui:

  • Esonero dall’apposizione del visto di conformità per compensazioni di crediti IVA superiori a 50.000 euro.
  • Esclusione dalla disciplina delle società non operative, che prevede pesanti sanzioni per le società considerate “di comodo”.
  • Riduzione dei termini per gli accertamenti, che vengono anticipati di un anno, garantendo così un minor rischio di accertamenti a lungo termine.
  • Esclusione dagli accertamenti basati su presunzioni semplici, come quelli effettuati sulle risultanze dei conti bancari non giustificati.
  1. Riduzione degli Adempimenti Fiscali

L’adesione al CPB semplifica notevolmente la gestione amministrativa e fiscale per il contribuente, riducendo il numero di adempimenti da svolgere e offrendo maggiore serenità nella gestione fiscale.

  1. Semplificazione nel Calcolo degli Acconti

Per quanto riguarda il calcolo degli acconti, l’adesione al CPB introduce un metodo semplificato. Gli acconti sono calcolati sulla base dei redditi concordati, con una maggiorazione del 10% per l’IRPEF e del 3% per l’IRAP, evitando così complesse operazioni di stima.

Cause di Decadenza dal Concordato Preventivo Biennale

Nonostante i numerosi vantaggi, il CPB prevede anche una serie di cause di decadenza che, se si verificano, comportano la perdita dei benefici concordati. Le principali cause di decadenza sono legate a modifiche significative dell’attività economica o a violazioni gravi degli obblighi fiscali.

  1. Cessazione o Modifica dell’Attività

Se il contribuente cessa o modifica l’attività economica durante il periodo coperto dal concordato, quest’ultimo cessa di avere effetto. Tuttavia, se il contribuente inizia una nuova attività che rientra nello stesso codice attività per cui è stato emesso il concordato, quest’ultimo può continuare ad applicarsi.

Esempio Pratico

Un contribuente che esercita l’attività di commercio all’ingrosso (codice attività 46.32.20) e decide di avviare un’attività di trasporto (codice attività 49.32.10) durante il biennio concordatario vedrà cessare l’efficacia del CPB, in quanto i due codici non rientrano nello stesso settore economico. Se invece l’attività iniziale e quella successiva appartengono allo stesso gruppo di attività, il CPB continuerà ad essere valido.

  1. Dichiarazione di Ricavi o Compensi Superiori ai Limiti Previsti

Un’altra causa di decadenza dal CPB è il superamento dei limiti di ricavi o compensi concordati. Se il contribuente dichiara ricavi superiori al 50% rispetto al limite concordato, il CPB cessa di avere effetto, e il contribuente sarà soggetto a normali accertamenti fiscali.

  1. Violazioni Fiscali Gravi

Il CPB cessa di avere effetto anche in caso di violazioni fiscali gravi, come:

  • Occultamento di attività rilevanti ai fini fiscali.
  • Dichiarazioni mendaci o inesatte nei modelli ISA.
  • Omessa presentazione della dichiarazione dei redditi o omesso versamento delle imposte dovute.
  • In caso di decadenza, il contribuente perde i benefici del CPB per entrambi i periodi di imposta coperti dall’accordo.
  1. Circostanze Eccezionali

Il CPB può cessare di avere effetto anche in presenza di circostanze eccezionali che determinano una riduzione significativa dei redditi o dei ricavi concordati. Tra queste circostanze rientrano eventi come calamità naturali, danni significativi ai beni dell’impresa, o impossibilità di continuare l’attività per cause di forza maggiore.

 

Rinnovo del Concordato

Il CPB ha una durata biennale, ma può essere rinnovato alla scadenza, sempre che il contribuente continui a rispettare i requisiti di accesso. Se il contribuente decide di rinnovare il concordato, dovrà seguire le stesse modalità previste per la prima adesione.

Effetti della Decadenza dal Concordato Preventivo Biennale

In caso di decadenza, il contribuente perde tutti i benefici derivanti dall’adesione al CPB, compresi l’esonero dagli accertamenti e la semplificazione degli adempimenti. Inoltre, eventuali accertamenti fiscali possono essere effettuati retroattivamente, e il contribuente sarà tenuto a pagare le imposte sui redditi effettivamente conseguiti.

Ripercussioni Fiscali

Se il contribuente decade dal CPB, sarà obbligato a versare le imposte dovute sui redditi effettivi, nonché eventuali sanzioni e interessi per il mancato rispetto degli obblighi fiscali. Inoltre, la perdita dei benefici premiali può comportare un aumento del rischio di accertamenti futuri.

Differenze Chiave tra Contribuenti ISA e Forfettari

Esistono alcune importanti differenze tra le regole applicabili ai contribuenti ISA e ai forfettari nell’ambito del CPB. Queste differenze si riflettono principalmente nel calcolo del reddito e nella durata del concordato.

Contribuenti ISA: Il CPB si applica al reddito d’impresa o di lavoro autonomo, oltre che alla base imponibile IRAP. Il reddito concordato è calcolato escludendo le componenti straordinarie, come plusvalenze, minusvalenze e utili da partecipazioni. Per i contribuenti ISA, il CPB copre un periodo di due anni.

Contribuenti Forfettari: Il CPB si applica sperimentalmente per il solo anno 2024. Il reddito concordato per i forfettari è determinato in modo forfettario, e non vengono incluse componenti straordinarie come plusvalenze o redditi da partecipazioni.

Per chi rispetta i requisiti, il CPB offre una preziosa opportunità per migliorare la gestione del proprio carico fiscale, garantendo stabilità e semplificazione negli adempimenti futuri!

RISPOSTE A QUESITI (CIRCOLARE N. 18/E )

La circolare fornisce risposte a una serie di domande poste da professionisti e categorie economiche specializzate riguardanti l’applicazione del Concordato Preventivo Biennale (CPB). Di seguito sono riportate le principali domande e le risposte fornite.

6.1 Esercizio di più attività

Domanda: Nel caso in cui il contribuente eserciti sia un’attività d’impresa che una di lavoro autonomo, entrambe soggette agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), è necessario compilare due distinti modelli di CPB?

Risposta: In base all’articolo 7 del decreto CPB, l’Agenzia delle Entrate formula due distinte proposte di concordato per ciascuna tipologia di reddito (impresa e lavoro autonomo). Il contribuente può decidere se aderire ad entrambe le proposte o solo a una delle due, a seconda delle sue esigenze.

 

6.2 Cause di esclusione dalla applicazione degli ISA

Domanda: Se un contribuente accetta la proposta del CPB e successivamente si verifica una causa di esclusione dagli ISA, viene escluso anche dal CPB?

Risposta: Le cause di decadenza dal CPB sono definite specificamente dal decreto. L’insorgenza di una causa di esclusione dall’applicazione degli ISA durante il periodo concordatario non comporta automaticamente la cessazione del CPB. Pertanto, anche in caso di esclusione dagli ISA, il contribuente mantiene l’efficacia del concordato, a meno che non si verifichino altre cause di decadenza.

6.3 Cambio di regime contabile: da cassa a competenza e viceversa

Domanda: Cosa accade se un contribuente passa dal regime di contabilità ordinaria a quella semplificata, quindi da regime di competenza a quello di cassa?

Risposta: Anche in questo caso, il passaggio tra i due regimi contabili non comporta la cessazione del CPB, poiché il decreto non prevede questa specifica fattispecie come causa di decadenza. Quindi, il CPB resta in vigore nonostante il cambio di regime contabile.

6.4 Compilazione dati CPB: le componenti straordinarie

Domanda: Nella compilazione del modello CPB, devono essere prese in considerazione le componenti straordinarie (plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze attive e passive)?

Risposta: Le istruzioni relative ai righi P04 e P05 del modello CPB indicano che:

Nel rigo P04 va dichiarato il reddito d’impresa o di lavoro autonomo per l’esercizio 2023, escludendo componenti straordinarie come plusvalenze, sopravvenienze attive e passive, e perdite su crediti. Per il reddito di lavoro autonomo, non si considerano plusvalenze, minusvalenze o i corrispettivi percepiti dalla cessione della clientela.

Nel rigo P05 va indicato il valore della produzione netta ai fini IRAP, escludendo le componenti straordinarie già previste dal decreto CPB.

6.5 Compilazione del modello CPB e della sez. VI del quadro LM persone fisiche

Domanda: La compilazione del modello CPB ISA e della Sezione VI del quadro LM del modello Redditi PF 2024 è obbligatoria solo per coloro che aderiscono al CPB?

Risposta: Sì, la compilazione del modello CPB è obbligatoria esclusivamente per i contribuenti che intendono aderire alla proposta di concordato. Analogamente, la Sezione VI del quadro LM deve essere compilata solo dai soggetti forfettari che vogliono accedere al CPB.

6.6 Cause di esclusione: Cessione di ramo d’azienda

Domanda: La cessione di un ramo d’azienda è considerata causa di esclusione dal CPB?

Risposta: L’articolo 11 del decreto CPB prevede che operazioni straordinarie come fusioni, scissioni o conferimenti siano considerate cause di esclusione dal CPB. Per coerenza con questa previsione, anche la cessione di un ramo d’azienda è considerata una causa di esclusione dal concordato, poiché altera la capacità reddituale originaria del soggetto.

 

6.7 Accettazione del concordato: termini per l’adempimento

Domanda: Se un contribuente presenta la dichiarazione per il 2023 senza aderire al CPB, può farlo successivamente presentando una dichiarazione correttiva entro il 31 ottobre?

Risposta: Sì, per il primo anno di applicazione (2024), il termine per aderire al CPB coincide con quello per la presentazione della dichiarazione annuale dei redditi, ovvero il 31 ottobre 2024. Il contribuente può quindi presentare una dichiarazione correttiva entro tale data per aderire al CPB.

6.8 Soglia per i contribuenti forfetari

Domanda: Un contribuente forfettario che nel 2023 ha superato la soglia di 85.000 euro può aderire alla proposta CPB per i soggetti ISA nel biennio 2024/2025?

Risposta: No, un contribuente forfettario che ha superato la soglia di 85.000 euro nel 2023 non può aderire alla proposta CPB riservata ai soggetti ISA, poiché per l’anno 2023 non ha applicato il regime ISA.

6.9 Contribuenti che presentano il modello ISA per il 2023

Domanda: Un contribuente che esercita due attività non rientranti nello stesso ISA, e che ha dichiarato ricavi superiori al 30% per l’attività non prevalente, può aderire al CPB?

Risposta: No, il contribuente che non ha applicato gli ISA nel 2023, pur avendo presentato il modello, non può aderire alla proposta CPB per i soggetti ISA nel biennio 2024/2025.

6.10 Contribuenti forfetari oltre il plafond

Domanda: Un contribuente forfettario che supera i 100.000 euro di ricavi nel 2024, ma non i 150.000 euro, può optare per l’imposizione sostitutiva sul reddito eccedente?

Risposta: Sì, il contribuente può optare per l’imposizione sostitutiva prevista dall’articolo 31 bis del decreto CPB, anche se ha superato i 100.000 euro di ricavi, purché non ecceda i 150.000 euro.

6.11 Assenza di debiti per le società interessate al CPB

Domanda: Nel caso di una società, la condizione relativa all’assenza di debiti tributari superiori a 5.000 euro deve essere rispettata anche dai soci?

Risposta: No, l’articolo 10 del decreto CPB specifica che la condizione dell’assenza di debiti deve essere rispettata solo dalla società, non dai singoli soci.

6.12 Imposta sostitutiva sul reddito eccedente

Domanda: La parte di reddito eccedente assoggettata a imposta sostitutiva è esclusa dal calcolo delle aliquote progressive per la tassazione del restante reddito ordinario?

Risposta: Sì, come già chiarito nella circolare dell’Agenzia delle Entrate del 28 giugno 2023 n. 18, il reddito eccedente assoggettato a imposta sostitutiva è escluso dalla base di calcolo per la determinazione delle aliquote progressive applicabili al reddito ordinario.

6.13 Acconto per il 2024 con metodo storico – soggetti trasparenti

Domanda: Nel caso di società trasparenti, la maggiorazione dell’acconto prevista dall’articolo 20 del decreto CPB deve essere versata pro quota dai soci?

Risposta: Sì, la maggiorazione deve essere versata pro quota dai singoli soci o associati in caso di adesione al CPB da parte di società o associazioni trasparenti.

6.14 Imposta sostitutiva di cui all’articolo 20 bis – soggetti trasparenti

Domanda: Nel caso di società trasparenti, l’imposta sostitutiva prevista dall’articolo 20-bis deve essere versata pro quota dai soci?

Risposta: Sì, l’imposta sostitutiva deve essere versata pro quota dai singoli soci o associati.

6.15 Calcolo del differenziale assoggettabile a imposta sostitutiva articolo 20-bis

Domanda: Il differenziale assoggettabile a imposta sostitutiva ai sensi dell’articolo 20-bis è calcolato come differenza tra i righi P06 e P04 del modello CPB?

Risposta: Sì, la maggiorazione può essere determinata come differenza tra gli importi dichiarati nei righi P06 (reddito concordato) e P04 (reddito 2023) del modello CPB. Questi valori sono già al netto delle poste straordinarie.

6.16 Imposta sostitutiva di cui all’articolo 20 bis – voto ISA per l’anno 2023

Domanda: Per l’applicazione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva, il voto ISA da considerare è quello relativo al 2023?

Risposta: Sì, il punteggio ISA rilevante per l’applicazione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva è quello determinato per il 2023.

6.17 Compensazione delle perdite – perdite di periodo

Domanda: Le perdite derivanti da partecipazioni in società trasparenti possono essere compensate con il reddito d’impresa concordato?

Risposta: Sì, le perdite d’impresa derivanti da partecipazioni in società trasparenti possono essere dedotte dal reddito concordato, a condizione che il reddito assoggettato a imposizione non sia inferiore a 2.000 euro.

6.18 Compensazione delle perdite in presenza di opzione per l’imposta sostitutiva articolo 20-bis

Domanda: La compensazione delle perdite pregresse può essere effettuata sul reddito concordato prima di applicare l’imposta sostitutiva?

Risposta: No, l’imposta sostitutiva si applica sul differenziale tra il reddito concordato e quello dichiarato nel periodo precedente. Le perdite pregresse non incidono su questo differenziale.

6.19 Acconto per il 2024 con il metodo previsionale

Domanda: Nel calcolo dell’acconto per il 2024 con il metodo previsionale, si devono considerare le aliquote ordinarie?

Risposta: Sì, nel calcolo dell’acconto con il metodo previsionale si devono utilizzare le aliquote ordinarie per la determinazione delle imposte sui redditi.

Per maggiori chiarimenti sul concordato preventivo biennale o per eventuale assistenza e consulenza il nostro studio è a vostra disposizione.

La recente riforma fiscale italiana ha introdotto il concordato preventivo biennale (CPB), un’importante misura volta a semplificare gli adempimenti fiscali per le piccole e medie imprese e i lavoratori autonomi.

Il CPB consente ai contribuenti di stabilire in anticipo, per un periodo di due anni, le basi imponibili relative alle imposte sui redditi e all’IRAP, sulla base di una proposta formulata dall’Agenzia delle Entrate. Questa proposta si basa sull’analisi dei dati storici del contribuente e proiezioni economiche al fine di ridurre gli oneri dichiarativi e promuovere la compliance fiscale.

I criteri di accesso al CPB includono la regolare presentazione delle dichiarazioni dei redditi, l’assenza di debiti fiscali significativi e di condanne per reati fiscali, societari o di riciclaggio. Inoltre, viene valutata l’affidabilità fiscale del contribuente, che può influenzare la formulazione della proposta concordataria.

L’aggiornamento al 24 aprile 2024 ha confermato che il CPB sarà applicabile per i periodi d’imposta 2024 e 2025, e i contribuenti hanno tempo fino al 15 ottobre per aderire alla proposta dell’Agenzia delle Entrate. Questa iniziativa fa parte di un più ampio sforzo di riforma fiscale che mira a modernizzare il sistema tributario italiano, rendendolo più equo, trasparente e favorevole alla crescita economica.

Il concordato preventivo biennale, disciplinato dal D.Lgs. 12.2.2024, n. 13, consente alle imprese e ai professionisti di minori dimensioni di concordare preventivamente il reddito d’impresa o di lavoro autonomo (nonché il VAP IRAP) da dichiarare nel periodo oggetto di concordato; su questo reddito sono liquidate le imposte, a prescindere dal reddito effettivamente conseguito.

Secondo le disposizioni del decreto, l’Agenzia delle Entrate elabora una proposta di reddito caratteristico che il contribuente può accettare o meno. Tale proposta è elaborata a partire dai dati inseriti nell’apposita procedura informatica messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate entro il 15 giugno 2024.

Possono accedere al CPB i titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo:

-i soggetti che applicano gli ISA, (ex art. 9-bis del DL 24.4.2017 n. 50, conv. L. 21.6.2017 n. 96);

-i contribuenti in regime forfetario di cui alla L. 190/2014;

La disciplina è differenziata per i soggetti ISA e per i forfetari, tenendo conto delle diverse caratteristiche delle due tipologie di soggetti.

Il concordato non ha effetti ai fini dell’IVA, i cui adempimenti formali e di versamento dell’imposta restano quelli ordinariamente previsti. Tuttavia, il reddito concordato ha effetto ai fini previdenziali, con la possibilità di versare i contributi sul reddito effettivo.

La proposta del fisco è basata su una metodologia di calcolo che tiene conto delle informazioni presenti nelle banche dati fiscali e dei dati relativi al 2023. La proposta di reddito concordato è generata direttamente dal software di calcolo ISA per i soggetti ISA e dal software integrato nel modulo REDDITI per i forfetari, secondo le specifiche diramate dall’Agenzia delle Entrate.

L’accettazione della proposta da parte del contribuente avviene entro il 15 ottobre 2024, barrando un’apposita casella nel modulo ISA per i soggetti ISA e nel modulo REDDITI PF per i forfetari.

Per meglio comprendere le dinamiche del concordato preventivo biennale e  per assistenza personalizzata  lo Studio Pallino rimane a disposizione.

Il panorama fiscale italiano ha subito una sostanziale trasformazione con l’entrata in vigore del Decreto attuativo della Legge 111/2023. Questo decreto ha introdotto una serie di disposizioni volte a migliorare l’efficienza dell’accertamento fiscale e a promuovere una cooperazione più stretta tra le autorità nazionali ed estere.

Focalizziamoci sulle principali innovazioni apportate da questa riforma.

Un punto centrale di questa riforma è rappresentato dal contraddittorio preventivo, che mira a coinvolgere attivamente il contribuente nel processo di accertamento. Secondo quanto definito dall’articolo 6-bis della legge 212/2000, ora è obbligatorio per tutti i contribuenti ricevere uno schema di provvedimento partecipato. Tale schema include non solo l’invito a presentare osservazioni, ma anche a proporre un’istanza per la definizione dell’accertamento con adesione entro 30 giorni dalla comunicazione dello schema.

Questa novità segna un importante passo avanti verso una maggiore trasparenza e coinvolgimento dei contribuenti nel processo di accertamento fiscale. È importante notare che coloro che hanno già optato per l’adesione all’accertamento con adesione non possono più farlo dopo la notifica dell’avviso di accertamento o rettifica, salvo alcune eccezioni specifiche.

Per quanto riguarda il concordato preventivo biennale, si tratta di un’opportunità offerta ai titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo residenti in Italia, oltre che, sperimentalmente per il solo anno 2024, ai soggetti in regime forfetario. Questa procedura consente di determinare il primo acconto delle imposte sui redditi senza tener conto del reddito concordato, mentre il secondo acconto terrà conto di quest’ultimo.

La riforma ha anche introdotto disposizioni riguardanti la procedura di recupero dei crediti indebitamente utilizzati in compensazione, distinguendo tra crediti non spettanti e crediti inesistenti.

Un aspetto cruciale della riforma è lo scambio di informazioni e la lotta all’evasione fiscale. Si è deciso di rafforzare la possibilità di scambio di informazioni con altri Paesi dell’Unione Europea e con Stati con i quali sono stati stipulati accordi specifici di cooperazione amministrativa. Questa misura mira a contrastare efficacemente l’evasione fiscale attraverso una maggiore trasparenza e collaborazione internazionale.

Inoltre, il Decreto stabilisce tempi e modalità per l’accettazione della proposta di concordato, con particolare attenzione per il primo anno di applicazione. Questo implica una maggiore certezza e chiarezza nel processo di concordato preventivo, garantendo una gestione più efficiente e trasparente dei debiti fiscali.

Lo Studio Pallino è disponibile per fornire assistenza personalizzata e chiarire qualsiasi dubbio sulle nuove disposizioni fiscali. Il nostro team di esperti è pronto ad aiutare i contribuenti a comprendere appieno le implicazioni della riforma e ad adottare le migliori strategie per gestire le proprie questioni fiscali.

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