Con l’evoluzione delle normative europee e nazionali, le imprese sono chiamate a un maggiore impegno nella trasparenza e nella comunicazione delle proprie pratiche sostenibili.

Il recente Decreto Legislativo n. 125/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 ottobre 2024, rappresenta un significativo passo avanti nel recepimento della Direttiva UE 2022/2464 sulla rendicontazione societaria di sostenibilità, nota anche come Corporate Sustainability Reporting. Questo decreto stabilisce nuovi obblighi per le aziende italiane, definendo criteri specifici per la rendicontazione delle informazioni legate ai fattori ESG (Environmental, Social, and Governance).

Il decreto, in vigore dal 25 settembre 2024, si applica principalmente alle società di grandi dimensioni, alle piccole e medie imprese (PMI) quotate, e ad alcune categorie di enti finanziari. L’obiettivo principale è fornire informazioni trasparenti e complete sulle attività aziendali e sui loro impatti ambientali, sociali e di governance, sia a livello individuale che consolidato. La rendicontazione consolidata richiede un’analisi a livello di gruppo, mentre quella individuale si concentra sulle singole imprese.

Ambito di Applicazione

Il Decreto Legislativo n. 125/2024 si rivolge a specifiche categorie di imprese:

Società di Capitali: Include società per azioni, società in accomandita per azioni e società a responsabilità limitata.

Società di Persone: Si applica a società in nome collettivo e società in accomandita semplice se controllate da società di capitali.

Enti Finanziari: Comprende imprese di assicurazione e enti creditizi, come banche e istituzioni finanziarie, purché rientrino nei criteri dimensionali previsti dal decreto.

Sono escluse dall’applicazione del decreto le micro-imprese, ovvero quelle che non superano determinati limiti di ricavi, totale di bilancio e numero di dipendenti. Inoltre, la Banca d’Italia è esplicitamente esclusa dall’ambito di applicazione.

Rendicontazione Individuale di Sostenibilità

L’articolo 3 del decreto prevede che le imprese di grandi dimensioni e le PMI quotate debbano includere, in una sezione dedicata della relazione sulla gestione, le informazioni necessarie per comprendere l’impatto dell’azienda sulle questioni di sostenibilità. Questo comprende anche come tali questioni influenzano l’andamento dell’impresa, i suoi risultati e la sua situazione complessiva.

La rendicontazione deve coprire vari aspetti chiave:

  1. Modello e Strategia Aziendale: Una descrizione dettagliata del modello di business e della strategia aziendale, indicando la resilienza rispetto ai rischi connessi alle questioni di sostenibilità e le opportunità che queste rappresentano per l’impresa.
  2. Obiettivi Temporalmente Definiti: Gli obiettivi che l’azienda si prefigge in materia di sostenibilità, inclusi quelli quantitativi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030 e il 2050. È necessario specificare se tali obiettivi sono basati su prove scientifiche conclusive.
  3. Ruolo degli Organi di Amministrazione e Controllo: Una descrizione del coinvolgimento degli organi di governance nelle questioni di sostenibilità, comprese le loro competenze e capacità in merito.
  4. Politiche Aziendali: Le politiche adottate dall’impresa in relazione alle questioni di sostenibilità, evidenziando gli approcci e le metodologie utilizzate.
  5. Sistemi di Incentivi: Informazioni sull’esistenza di sistemi di incentivi legati alla sostenibilità destinati ai membri degli organi di amministrazione e controllo.
  6. Procedure di Dovuta Diligenza: Una descrizione delle procedure applicate per gestire le questioni di sostenibilità, inclusa l’identificazione e il monitoraggio degli impatti negativi, effettivi o potenziali, legati alle attività dell’impresa e alla sua catena del valore.
  7. Azioni Intraprese: Dettagli sulle azioni adottate per prevenire o attenuare impatti negativi, o per porvi rimedio, e i risultati ottenuti.
  8. Principali Rischi e Dipendenze: Una panoramica dei principali rischi legati alle questioni di sostenibilità e delle modalità di gestione adottate, compresa la descrizione delle dipendenze dell’impresa da tali questioni.

 

Tempi di Applicazione della Rendicontazione di Sostenibilità

L’obbligo di rendicontazione di sostenibilità è scaglionato nel tempo e varia in base alla dimensione e al tipo di impresa:

– Dal 1° gennaio 2024: L’obbligo si applica alle imprese di grandi dimensioni che sono enti di interesse pubblico, come le società quotate, e che superano il numero medio di 500 dipendenti durante l’esercizio. Si applica anche alle società madri di gruppi di grandi dimensioni che, su base consolidata, superano lo stesso numero di dipendenti.

– Dal 1° gennaio 2025: L’obbligo si estende a tutte le altre imprese di grandi dimensioni, anche se non superano i 500 dipendenti.

– Dal 1° gennaio 2026: Viene applicato alle PMI quotate, ad eccezione delle microimprese, e ad altri enti come quelli piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione captive.

– Dal 1° gennaio 2028: Gli obblighi si estendono alle succursali di società madri extra-europee che superano determinati limiti di ricavi nell’Unione Europea.

 

Implicazioni per le Aziende

L’introduzione di questi nuovi obblighi comporta significative implicazioni per le imprese:

Adeguamento dei Sistemi Informativi: Le aziende devono implementare sistemi avanzati per la raccolta, l’analisi e la gestione dei dati relativi alle questioni di sostenibilità.

Formazione del Personale: È fondamentale formare il personale per garantire una corretta comprensione e applicazione dei nuovi requisiti normativi.

Coinvolgimento degli Organi di Governance: Gli organi di amministrazione e controllo devono essere attivamente coinvolti nelle questioni di sostenibilità, sviluppando competenze specifiche in materia.

Comunicazione Trasparente: Le imprese devono adottare un approccio trasparente nella comunicazione delle proprie pratiche sostenibili, migliorando la fiducia degli stakeholder.

 

Sfide e Opportunità

L’adozione del Decreto Legislativo n. 125/2024 presenta sia sfide che opportunità per le aziende:

Compliance Normativa: Assicurare la conformità ai nuovi requisiti richiede tempo e risorse.

Gestione dei Dati: La raccolta e l’elaborazione dei dati ESG possono essere complesse, specialmente per le aziende con strutture organizzative articolate.

Rischi Reputazionali: Il mancato rispetto degli obblighi può comportare sanzioni e danni all’immagine aziendale.

 

Opportunità:

Vantaggio Competitivo: Le aziende che adottano pratiche sostenibili possono differenziarsi sul mercato.

Accesso ai Capitali: Gli investitori sono sempre più interessati a imprese con solide performance ESG.

Innovazione e Efficienza: L’attenzione alla sostenibilità può stimolare innovazioni di prodotto e di processo, migliorando l’efficienza operativa.

 

Il Decreto Legislativo n. 125/2024 rappresenta un importante passo avanti per l’Italia nel promuovere la sostenibilità e la trasparenza nelle attività aziendali. Le nuove disposizioni richiedono un impegno significativo da parte delle imprese, ma offrono anche l’opportunità di creare valore aggiunto e migliorare la competitività.

Per una comprensione completa e dettagliata  delle disposizioni contenute nel Decreto Legislativo n. 125/2024 il nostro Studio è a vostra disposizione.

error: