L’intelligenza artificiale, in particolare nelle sue applicazioni più recenti come quella generativa e predittiva, sta rivoluzionando in maniera profonda le modalità con cui le imprese producono, distribuiscono, analizzano i dati e prendono decisioni strategiche. La capacità dell’IA di automatizzare processi, ottimizzare catene produttive, personalizzare servizi e rafforzare i sistemi di cybersecurity la rende una leva essenziale per accrescere la competitività sul mercato globale.
In questo scenario, per le piccole e medie imprese italiane, che costituiscono la colonna portante dell’economia nazionale, adeguarsi a questa trasformazione non rappresenta più una scelta facoltativa, bensì una necessità impellente. Il mancato aggiornamento tecnologico, infatti, comporterebbe un progressivo allargamento del divario competitivo rispetto alle grandi imprese e agli attori internazionali già dotati di strumenti digitali avanzati.
Per rispondere a questa sfida strategica, è stato recentemente presentato al Senato il disegno di legge n. 494, una proposta normativa che intende colmare le lacune esistenti nel sistema italiano per quanto riguarda il supporto all’integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno delle PMI.
Il testo, depositato il 15 maggio 2025, si pone in continuità con precedenti interventi come il Piano Industria 4.0, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l’iniziativa Transizione 5.0. Tuttavia, rispetto a questi strumenti, il nuovo disegno di legge concentra l’attenzione specificamente sulle tecnologie basate sull’IA, comprese quelle generative, oggi al centro di una rivoluzione in atto.
Il provvedimento è indirizzato alle PMI con sede operativa in Italia, in particolare quelle operanti in settori considerati strategici per la crescita economica del Paese: industria manifatturiera, logistica, agroalimentare, sanitario e turistico. Per poter accedere alle agevolazioni previste, le imprese dovranno dimostrare di non aver ancora effettuato investimenti significativi in ambito IA o, in alternativa, di voler potenziare l’utilizzo di queste tecnologie nei propri processi. L’obiettivo principale è favorire l’introduzione di soluzioni intelligenti nei meccanismi decisionali e operativi, stimolando così l’innovazione interna, la resilienza e la capacità di competere su scala internazionale.
Il testo del disegno di legge individua con chiarezza le tipologie di interventi ammissibili. Tra questi rientrano l’acquisto e l’implementazione di software basati su IA, l’accesso a consulenze tecniche specializzate, la realizzazione di progetti pilota per testare nuove soluzioni e, non da ultimo, attività formative rivolte al personale. L’approccio è volutamente modulare: si mira a supportare sia le imprese già orientate all’innovazione sia quelle che si accostano per la prima volta a questi strumenti, abbattendo le barriere di ingresso tecnologiche. Inoltre, l’intervento normativo incentiva l’adozione di tecnologie che producano anche benefici ambientali e miglioramenti nell’efficienza energetica, riservando incentivi aggiuntivi ai progetti che presentano un impatto positivo e misurabile in tal senso.
Uno dei cardini dell’iniziativa è rappresentato dalle misure economiche previste. Le imprese potranno beneficiare di contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili, con un limite massimo fissato a 200.000 euro. A ciò si aggiungono crediti d’imposta pari al 20% delle spese sostenute per l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali. Un’ulteriore linea di intervento è costituita dai finanziamenti per la formazione del personale e la consulenza tecnica, che potranno coprire fino a 10.000 euro per impresa. Come già accennato, sono previste anche premialità addizionali fino al 10% per i progetti che apportano migliorie concrete in termini di sostenibilità ambientale o di riduzione dei consumi energetici.
Per garantire un’applicazione omogenea e coerente delle misure, il disegno di legge prevede l’adozione di un decreto interministeriale, che sarà chiamato a definire criteri di accesso, modalità operative, meccanismi di valutazione e sistemi di monitoraggio dei risultati. Le risorse economiche destinate al programma saranno prelevate dal Fondo per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, già previsto in precedenti provvedimenti legislativi, con la possibilità di un cofinanziamento proveniente da fondi strutturali europei.
Grazie agli incentivi, le PMI potranno accedere a strumenti digitali all’avanguardia, migliorare l’efficienza interna e incrementare la qualità dei servizi offerti. Inoltre, il sostegno alla formazione del personale consentirà di valorizzare il capitale umano, accrescendo le competenze digitali trasversali e preparando le imprese ad affrontare con maggiore consapevolezza le sfide dell’economia digitale.
Per maggiori dettagli, per domande e per consulenza personalizzata il nostro team di esperti è a vostra disposizione.
FAQ
Quali imprese possono accedere agli incentivi?
Possono accedere le PMI con sede operativa in Italia, attive nei settori manifatturiero, logistico, agroalimentare, sanitario e turistico, che non abbiano già investito significativamente in intelligenza artificiale o che intendano ampliare il proprio utilizzo.
Quali tecnologie sono considerate ammissibili?
Sono ammesse tutte le tecnologie basate su IA, comprese quelle generative e predittive, soluzioni per la cybersecurity, automazione, personalizzazione dei servizi e ottimizzazione dei processi produttivi.
Che tipo di formazione sarà finanziata?
Il disegno di legge prevede contributi per la formazione del personale aziendale, in particolare sulle competenze digitali, l’utilizzo dell’IA nei processi decisionali e le pratiche operative innovative.
Come si richiedono i contributi?
Le modalità verranno definite da un decreto interministeriale, che specificherà i criteri di accesso, le tempistiche e i documenti richiesti.
Quali sono le tempistiche di attuazione del disegno di legge?
Il disegno di legge è stato presentato al Senato a maggio 2025. L’attuazione concreta dipenderà dall’adozione del decreto attuativo e dalla disponibilità dei fondi previsti.



