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Il Governo italiano ha approvato un nuovo decreto che estende il Bonus Natale da 100 euro a un numero più ampio di lavoratori. Destinato a fornire un sostegno economico ai nuclei familiari che rispettano determinati requisiti, questo incentivo si aggiunge alla tredicesima e mira a offrire un sollievo finanziario durante il periodo natalizio. A seguito dell’approvazione del provvedimento, il numero di beneficiari dovrebbe raddoppiare, includendo nuove categorie di famiglie precedentemente escluse.

Il Bonus Natale è un contributo economico pensato per i lavoratori dipendenti, erogato come integrazione alla tredicesima mensilità. Nasce con l’obiettivo di sostenere i redditi più bassi, soprattutto per quei nuclei familiari che si trovano in situazioni di maggiore vulnerabilità. L’attuale estensione della platea di beneficiari è stata attuata attraverso il cosiddetto Decreto Omnibus, convertito in legge il 7 ottobre 2024. Questo provvedimento ha ampliato il numero di famiglie aventi diritto, estendendo l’incentivo anche ad alcuni gruppi precedentemente esclusi.

Cosa cambia con il nuovo decreto approvato l’11 novembre 2024

Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 novembre 2024 prevede un significativo ampliamento del Bonus Natale. In particolare, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha annunciato che il Governo ha trovato le risorse per raddoppiare la platea dei beneficiari, includendo famiglie monogenitoriali e altre categorie di lavoratori che precedentemente non potevano accedere al beneficio. La misura è stata approvata anche su proposta dell’opposizione, che chiedeva un’estensione del sostegno economico a favore delle famiglie in difficoltà.

Una delle novità più rilevanti introdotte dal decreto riguarda l’inclusione di nuove categorie di nuclei familiari. Tra queste figurano le famiglie monogenitoriali, che secondo la normativa comprendono quei lavoratori che risultano essere l’unico genitore per motivi specifici, come il decesso del coniuge o l’assenza di riconoscimento del figlio da parte dell’altro genitore. Altre categorie di lavoratori precedentemente escluse potrebbero includere genitori single, anche se con ex-coniuge, purché il reddito complessivo rientri nei parametri stabiliti.

Per poter richiedere il Bonus Natale, i lavoratori devono rispettare alcuni requisiti economici. In particolare, il reddito complessivo annuo non deve superare i 28.000 euro. Il decreto include anche i redditi percepiti attraverso cedolare secca e regime forfettario, ampliando così la possibilità di accesso al bonus a categorie con diverse tipologie di reddito. Inoltre, il bonus è disponibile solo per quei lavoratori il cui reddito imponibile permette di essere “capienti”, ossia con un’imposta lorda superiore alle detrazioni fiscali.

Per accedere al Bonus, i lavoratori devono soddisfare alcune condizioni familiari. È necessario che abbiano un coniuge e almeno un figlio fiscalmente a carico. Il termine “a carico” si riferisce a quei familiari con reddito inferiore a una determinata soglia annuale, pari a 2.840,51 euro, aumentato a 4.000 euro per figli sotto i 24 anni. I lavoratori con nucleo monogenitoriale sono considerati idonei, purché l’altro genitore sia assente per specifiche cause legali, come il decesso o la mancata dichiarazione del figlio.

La richiesta per il Bonus Natale può essere effettuata direttamente dai lavoratori, tramite il proprio datore di lavoro. I dipendenti pubblici devono inoltrare la richiesta tramite la piattaforma NoiPA entro il 22 novembre 2024, seguendo le istruzioni previste nel portale per completare la procedura self-service. La modalità di richiesta varia leggermente a seconda del settore di impiego, ma il bonus sarà accreditato insieme alla tredicesima per tutti coloro che risulteranno idonei.

L’importo del Bonus Natale è fissato a 100 euro e non è soggetto a tassazione IRPEF, il che permette ai lavoratori di ricevere l’intero importo senza decurtazioni fiscali. L’erogazione del bonus avverrà in concomitanza con la tredicesima mensilità, offrendo così un supporto aggiuntivo in vista delle festività natalizie. Questo contributo è disponibile anche per coloro che lavorano part-time, senza riduzioni in base all’orario di lavoro.

Il nuovo decreto stabilisce anche che i lavoratori della scuola, inclusi i supplenti brevi e saltuari, possano accedere al Bonus Natale. La misura è prevista per i lavoratori a tempo determinato che rispondano ai requisiti di reddito e familiari indicati.

Successivamente all’erogazione del Bonus, il sostituto d’imposta effettuerà le verifiche necessarie per confermare l’idoneità del beneficiario. In caso di erogazione non spettante, l’importo verrà recuperato tramite conguaglio. Nel caso in cui il lavoratore abbia ricevuto il bonus in modo indebito, dovrà restituirlo in sede di dichiarazione dei redditi per il 2024, che verrà presentata nel 2025.

Se emergono errori nella determinazione dell’importo del Bonus, è prevista la possibilità di ricalcolo. I lavoratori che non hanno ricevuto il bonus, pur avendone diritto, potranno richiederlo nella dichiarazione dei redditi. Eventuali importi non spettanti dovranno essere restituiti tramite lo stesso conguaglio fiscale. Questa procedura permette di garantire che solo i lavoratori idonei ricevano l’incentivo.

Per assicurare il corretto utilizzo delle risorse, il Governo ha previsto una serie di controlli fiscali sul Bonus. I datori di lavoro, in qualità di sostituti d’imposta, avranno il compito di verificare l’idoneità dei beneficiari prima di effettuare l’erogazione. I lavoratori devono inoltre dichiarare la propria situazione familiare ed economica per ricevere l’incentivo.

Nei prossimi giorni sono attesi ulteriori chiarimenti sul Bonus, in particolare per quanto riguarda i requisiti specifici delle nuove categorie incluse. Il testo definitivo del decreto potrebbe contenere informazioni aggiuntive e dettagli sulle modalità di accesso per i lavoratori dipendenti. Il Governo ha già indicato che saranno prese in considerazione eventuali correzioni e ampliamenti per i futuri decreti relativi al 2025.

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Nel recente decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri sono state introdotte importanti modifiche che interessano il concordato preventivo biennale. Questo aggiornamento normativo prevede una riapertura dei termini per l’adesione al concordato fino al 12 dicembre 2024, rivolto ai contribuenti che hanno già presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre ma non sono ancora in regola con l’opzione di adesione per il biennio fiscale 2024-2025. Insieme a questa riapertura, il decreto include alcune correzioni tecniche e l’allargamento dei beneficiari di specifiche misure di supporto, tra cui il cosiddetto “bonus Natale.”

Il concordato preventivo biennale, inizialmente previsto con scadenza al 31 ottobre, viene ora esteso fino al 12 dicembre per consentire a un numero maggiore di contribuenti di aderire. Tale riapertura è particolarmente rilevante per quei contribuenti che, pur avendo già dichiarato i redditi entro la scadenza di ottobre, non avevano ancora completato l’opzione per l’adesione al concordato per i prossimi due anni. Il decreto mira quindi a offrire una maggiore flessibilità temporale, facilitando l’accesso al regime per chi è in possesso dei requisiti richiesti.

Emendamenti al Decreto Legge Fiscale: Correzioni sulle Procedure del Concordato Biennale

Contestualmente alla riapertura dei termini, sono stati proposti emendamenti correttivi dai relatori del decreto fiscale – Paola Ambrogio, Dario Damiani ed Elena Testor – con l’obiettivo di migliorare alcuni aspetti tecnici e operativi del concordato preventivo biennale. Gli emendamenti si concentrano su due aree principali:

Uno dei punti chiave degli emendamenti riguarda la compagine sociale, che è oggetto di revisione per facilitare l’adesione al concordato preventivo biennale da parte delle aziende, soprattutto di quelle con strutture societarie articolate. Questa misura permette una gestione semplificata delle adesioni per le società che rispondono a specifici requisiti, garantendo al contempo il rispetto dei criteri fiscali imposti dal regime concordato.

Introduzione della Sanatoria per le Annualità Pregresse

Il secondo emendamento prevede una sanatoria speciale per le annualità pregresse rivolta ai contribuenti che decidono di aderire al concordato preventivo biennale. Tale sanatoria, denominata “ravvedimento super speciale,” consente di regolarizzare eventuali discrepanze fiscali relative agli anni precedenti, evitando il rischio di contenziosi e semplificando la posizione fiscale di coloro che scelgono di aderire al concordato. Questo provvedimento contribuisce a garantire la conformità alle norme in vigore per tutti i contribuenti interessati.

Il concordato preventivo biennale è uno strumento di pianificazione fiscale che permette ai contribuenti di calcolare anticipatamente le imposte per il biennio 2024-2025. Questo approccio consente di ridurre l’incertezza fiscale e di pianificare con precisione gli obblighi contributivi, rappresentando un vantaggio sia per i contribuenti privati che per le imprese. La possibilità di accedere al concordato offre quindi un’opportunità per chi è interessato a programmare il proprio carico fiscale in maniera più efficace e a lungo termine.

 

Per aderire al concordato preventivo biennale, i contribuenti devono rispettare una serie di requisiti e procedure specifiche entro il termine del 12 dicembre. Di seguito i passaggi principali per accedere a questa misura:

 

  • Presentazione della Dichiarazione dei Redditi: Il contribuente deve aver completato e presentato la dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 31 ottobre.
  • Presentazione della Domanda di Adesione: La domanda di adesione deve essere presentata entro il nuovo termine del 12 dicembre, seguendo le indicazioni previste dalle autorità fiscali.
  • Conformità con il Regime Fiscale: I contribuenti che optano per il concordato preventivo devono essere in regola con le dichiarazioni pregresse oppure, se necessario, avvalersi della sanatoria speciale per le annualità passate.

Questi passaggi sono essenziali per poter accedere ai vantaggi offerti dal concordato preventivo biennale e per rispettare le disposizioni del nuovo decreto legge.

 

L’obiettivo del concordato preventivo biennale è di favorire la conformità fiscale a lungo termine, permettendo ai contribuenti di pianificare anticipatamente i propri obblighi fiscali e ridurre l’incertezza legata alle variazioni dell’imposizione.

Le correzioni e gli emendamenti inseriti nel decreto garantiscono che il concordato sia applicabile in modo più efficiente e che le aziende possano accedere al regime con meno complessità operativa.

La riapertura dei termini e gli aggiornamenti normativi mirano a offrire ai contribuenti una serie di vantaggi, tra cui la possibilità di:

  • Pianificare con precisione il carico fiscale per il biennio in questione, con un beneficio in termini di chiarezza e stabilità delle imposte.
  • Ridurre l’incertezza fiscale, grazie a un calcolo preventivo delle imposte, permettendo una gestione più serena e programmata degli obblighi fiscali.
  • Sanare eventuali discrepanze passate attraverso il ravvedimento super speciale, con una regolarizzazione rapida delle annualità pregresse per chi aderisce al concordato biennale.

Ricordiamo che lo Studio Pallino è a vostra disposizione per assistenza e consulenza personalizzata.

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