Nuove Norme per i Sindaci delle Società: La Camera Vota a Favore del Tetto alle Responsabilità Il 30 maggio 2024, la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità un disegno di legge che pone un tetto alle responsabilità dei sindaci delle società italiane.
Questo provvedimento, che ora passa al Senato per l’approvazione definitiva, rappresenta una svolta significativa per il mondo delle libere professioni e delle imprese, particolarmente quelle di medie e piccole dimensioni. Questo articolo esplorerà in dettaglio il contesto, il contenuto e le implicazioni di questa nuova legislazione.

Il quadro normativo precedente
Prima di questo provvedimento, i sindaci delle società erano esposti a una responsabilità illimitata, sia dal punto di vista temporale che economico. Questa situazione ha creato un clima di insicurezza e ha dissuaso molte professionalità qualificate dal ricoprire il ruolo di sindaco, per il timore di incorrere in azioni risarcitorie di notevole entità.

La proposta di legge
Il disegno di legge, identificato come AC 1276 e firmato da Marta Schifone di Fratelli d’Italia, è il frutto di un’intensa interlocuzione con il mondo delle libere professioni e rappresenta una risposta alla necessità di bilanciare meglio le responsabilità dei sindaci con le loro capacità economiche.

Il provvedimento consiste in un unico articolo che sostituisce integralmente l’art. 2407 del codice civile. La nuova formulazione stabilisce che, al di fuori dei casi di dolo, i sindaci che violano i propri doveri rispondano nei limiti di un multiplo del compenso annuo percepito, suddiviso in scaglioni:
• Compensi fino a 10.000 euro: il risarcimento non può superare quindici volte l’onorario.
• Compensi da 10.000 a 50.000 euro: il risarcimento non può superare dodici volte l’onorario.
• Compensi superiori a 50.000 euro: il risarcimento non può superare dieci volte l’onorario.

Viene inoltre stabilito che l’azione di responsabilità verso i sindaci si prescrive entro cinque anni dal deposito della relazione sul bilancio relativa all’esercizio in cui si è verificato il danno, anziché dal momento in cui se ne è avuta conoscenza.
Questa riforma è considerata un passo fondamentale per la protezione dei professionisti che operano come sindaci nelle società. Limitando la responsabilità economica, si mira a ridurre il rischio di azioni risarcitorie sproporzionate che possono dissuadere i professionisti dall’assumere tali incarichi. Questo, a sua volta, potrebbe migliorare la qualità del controllo societario, poiché più esperti saranno disposti a ricoprire questi ruoli.

La limitazione della responsabilità dei sindaci in Italia segue un trend già osservato in altri paesi europei, dove sono stati introdotti tetti simili per evitare che i professionisti siano eccessivamente esposti a rischi finanziari e legali. Questo approccio mira a bilanciare la necessità di vigilanza rigorosa con la protezione dei sindaci da responsabilità potenzialmente devastanti.

Con l’introduzione di questi limiti, si prevede che le compagnie assicurative saranno più propense a offrire coperture a costi ragionevoli per i sindaci, rendendo più accessibile l’assicurazione contro le azioni di responsabilità. Inoltre, la certezza giuridica offerta dal termine di prescrizione di cinque anni fornisce una maggiore sicurezza ai professionisti nel lungo periodo.

L’approvazione del tetto alle responsabilità dei sindaci rappresenta un passo avanti significativo per la regolamentazione delle libere professioni in Italia.  La legge attende ora l’approvazione del Senato, con l’auspicio che il processo si concluda prima della pausa estiva, garantendo così maggiore certezza e stabilità per il futuro del sistema economico italiano.

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