Il Decreto Legislativo n. 13/2024, in vigore dal 2024, ha introdotto il CPB per i soggetti ISA e i contribuenti in regime forfetario con reddito d’impresa o di lavoro autonomo. L’obiettivo è quello di rafforzare il rapporto di fiducia con l’Amministrazione finanziaria, garantendo certezza sugli importi da versare e incentivando la compliance.
In parallelo, il secondo decreto correttivo della riforma fiscale – attualmente in via di approvazione – prevede sia il differimento al 30 settembre 2025 del termine di adesione al CPB 2025-2026, sia la soppressione del concordato per i contribuenti forfetari a partire da tale biennio.
Con due distinti provvedimenti del 9 e 24 aprile 2025, l’Agenzia delle Entrate ha approvato:
- il nuovo modello di comunicazione dei dati per i soggetti ISA, necessario all’elaborazione della proposta per il biennio 2025-2026;
- le specifiche tecniche per l’invio dell’adesione e dell’eventuale revoca del CPB.
Queste misure si collocano nell’ambito della strategia delineata dal MEF, che, attraverso il decreto del 28 aprile 2025, ha varato la Nota Metodologica con i criteri per la formulazione delle proposte di concordato.
Uno dei punti di maggiore interesse riguarda il calcolo dell’acconto 2025 per chi ha aderito al CPB 2024-2025. Ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. n. 13/2024, gli acconti devono essere calcolati secondo le regole ordinarie, ma tenendo conto dei redditi e del valore della produzione netta (VAP) concordati.
Nel caso in cui si utilizzi il metodo storico, è prevista una maggiorazione del 10% o del 3% qualora vi sia una differenza positiva rispetto al periodo precedente, come stabilito dai commi 1 e 2 dell’art. 20. Tuttavia, questo criterio si applica solo al primo anno di ciascun biennio di concordato.
Pertanto, per il 2025, secondo quanto chiarito nella FAQ del 28 maggio 2025, l’acconto va determinato con riferimento all’imposta dovuta per il 2024, senza considerare il reddito concordato per il 2025. In concreto, il valore di riferimento è il rigo RN34 del modello REDDITI 2025 PF. Ne consegue che non si applica alcuna maggiorazione e, di conseguenza, l’acconto risulterà inferiore, ma il saldo sarà più elevato.
Ulteriore precisazione riguarda la Flat Tax incrementale: ai fini del calcolo dell’acconto, non va inclusa la parte di reddito 2024 che ne è stata oggetto. Questo chiarimento evita distorsioni nel calcolo delle imposte, mantenendo coerenza con i principi della normativa vigente.
Per i nuovi aderenti al CPB 2025-2026, il calcolo dell’acconto IRPEF/IRES/IRAP dovrà invece includere la maggiorazione prevista dall’art. 20, che si applicherà in fase di versamento della seconda rata di novembre 2025.
Un altro nodo interpretativo importante riguarda la cessazione del CPB in seguito al cambio del codice attività. In base all’art. 21 del D.Lgs. n. 13/2024, la modifica dell’attività esercitata nel biennio rispetto al periodo precedente può comportare la perdita del regime, salvo che si applichi lo stesso ISA.
Con l’introduzione della nuova classificazione ATECO 2025, approvata dall’ISTAT, molti contribuenti si sono visti assegnare un nuovo codice attività. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che:
- il solo cambio di codice non determina la cessazione automatica del CPB;
- anche l’applicazione di un diverso ISA derivante da modifiche ATECO non causa l’esclusione, se non corrisponde a un mutamento sostanziale dell’attività svolta.
Il principio guida è quindi quello della continuità economica, che prevale sulla mera variazione formale del codice ATECO.
Per maggiori chiarimenti e per assistenza personalizzata il nostro team di professionisti è a vostra disposizione.
| Tabella riepilogativa dei principali chiarimenti sul CPB 2024-2025 | |
| Soggetti coinvolti | Contribuenti ISA e forfetari con reddito d’impresa o lavoro autonomo |
| Periodo di validità | Biennio 2024-2025 |
| Calcolo acconto 2025 | Metodo storico, basato sull’imposta 2024, senza maggiorazioni |
| Maggiorazioni applicabili | Solo per il primo anno del biennio; non applicabili nel 2025 |
| Trattamento Flat Tax incrementale | Reddito soggetto a Flat Tax escluso dal calcolo acconto |
| Codice attività ATECO 2025 | Non causa cessazione se non modifica sostanziale dell’attività |
| Cambi ISA per aggiornamento ATECO | Non causa cessazione se dovuti alla riclassificazione ATECO 2025 |
| Termine adesione CPB 2025-2026 | Prorogato al 30 settembre 2025 |
| Soppressione per forfetari | Prevista per CPB 2025-2026 |
FAQ
- Come si calcola l’acconto IRPEF per chi ha aderito al CPB 2024-2025?
Si utilizza il metodo storico, facendo riferimento all’imposta dovuta per il 2024, senza considerare il reddito concordato per il 2025 e senza applicare maggiorazioni.
- La Flat Tax incrementale influisce sul calcolo dell’acconto?
No, la parte di reddito 2024 soggetta a Flat Tax incrementale non va considerata nel calcolo dell’acconto. - Se cambia il codice ATECO nel 2025, il CPB decade?
Non necessariamente: il cambio non determina la cessazione se non corrisponde a una variazione sostanziale dell’attività o se continua ad applicarsi lo stesso ISA. - Qual è il termine per aderire al CPB 2025-2026?
Il termine di adesione è stato differito al 30 settembre 2025. - Chi aderisce per la prima volta al CPB 2025-2026 è soggetto a maggiorazioni?
Sì, in caso di utilizzo del metodo storico, devono essere applicate le maggiorazioni previste all’art. 20, comma 2, da versare con la seconda rata di novembre.



