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La Legge di Bilancio 2024, rappresentata dalla Legge n. 213/2023, ha introdotto modifiche significative in materia di compensazione dei crediti tramite il Modello F24. A partire dal 1° luglio 2024, i contribuenti con debiti iscritti a ruolo superiori a 100.000 euro non potranno più compensare alcun tipo di credito, sia erariale che contributivo, fino alla completa risoluzione delle violazioni contestate.

Le Modifiche del Decreto Legge n. 39/2024
Il successivo Decreto Legge n. 39/2024, noto come Decreto Agevolazioni Fiscali, ha ridotto l’applicabilità di questo divieto.

Nello specifico, sono esclusi dal divieto:

  1. Le somme oggetto di piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza.
  2. I crediti di natura previdenziale e assicurativa, come quelli INPS e INAIL, che possono essere sempre compensati.

Il Decreto n. 39/2024 riconosce inoltre la coesistenza del nuovo divieto con quanto previsto dall’art. 31, comma 1 del Decreto Legge n. 78/2010, che vieta la compensazione di crediti erariali in presenza di debiti su ruoli definitivi superiori a 1.500 euro.

Limite di 100.000 Euro e Divieto di Compensazione

L’art. 1, comma 94 della Legge n. 213/2023, ha introdotto un nuovo comma (49-quinquies) nell’art. 37 del D.L. n. 223/2006, stabilendo che i contribuenti con debiti erariali iscritti a ruolo superiori a 100.000 euro non possono compensare crediti tributari e contributivi tramite il Modello F24. Questo divieto è attivo fino alla completa risoluzione delle violazioni contestate.

Il Decreto n. 39/2024 ha apportato due modifiche sostanziali al comma 49-quinquies:

  1. Il divieto non si applica alle somme oggetto di piani di rateazione non decaduti.
    2. Il divieto non si applica ai crediti di natura previdenziale ed assicurativa.

Coesistenza dei Limiti di 100.000 e 1.500 Euro

La nuova normativa introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 non ha abrogato le precedenti disposizioni dell’art. 31, comma 1 del D.L. n. 78/2010. Di conseguenza:

– Per debiti iscritti a ruolo superiori a 1.500 euro e fino a 100.000 euro, si applica l’art. 31 del D.L. n. 78/2010.

– Per debiti superiori a 100.000 euro, si applica il nuovo comma 49-quinquies dell’art. 37 del D.L. n. 223/2006.

Le due normative presentano similitudini, entrambe vietano la compensazione di crediti erariali. Tuttavia, il D.L. n. 78/2010 permette la compensazione per l’importo eccedente il debito, mentre il D.L. n. 223/2006, come modificato, non consente compensazioni per crediti eccedenti 100.000 euro.

Le nuove regole sulle compensazioni nel Modello F24 introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 e dal Decreto Agevolazioni Fiscali 2024 rappresentano un cambiamento significativo per i contribuenti con debiti iscritti a ruolo.

Per una comprensione approfondita e per ricevere assistenza personalizzata, il nostro studio rimane a vostra disposizione.

Riferimenti Normativi

– Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39
– Legge 30 dicembre 2023, n. 213

 

Nuove agevolazioni per le mamme lavoratrici: ecco cosa prevede la legge di bilancio 2024

La recente legge di bilancio per il 2024 ha introdotto una serie di misure volte a sostenere le mamme che lavorano, con particolare attenzione all’aspetto previdenziale. Tra queste novità, spicca il tanto atteso “Bonus Mamme”, un beneficio che mira a alleviare il carico finanziario delle lavoratrici che hanno figli a carico.

Il “Bonus Mamme” consiste nell’esenzione dal pagamento della contribuzione previdenziale, la quale rappresenta il 9,19% della retribuzione, fino a un massimo di 3.000 euro all’anno, suddivisi su base mensile. Questa agevolazione è destinata alle lavoratrici che hanno almeno tre figli, offrendo loro un importante supporto economico nel lungo periodo.

Una delle novità più significative riguarda il periodo sperimentale del 2024, durante il quale il bonus sarà esteso anche alle mamme con due figli. Questo ampliamento dell’accesso al beneficio è stato accolto positivamente, poiché riconosce l’importanza del ruolo delle madri anche in situazioni familiari leggermente diverse.
È importante sottolineare che il “Bonus Mamme” è esteso a tutte le lavoratrici dipendenti, indipendentemente dal settore di impiego. Ciò include il settore pubblico e privato, nonché le lavoratrici agricole, quelle in somministrazione e in apprendistato, a condizione che abbiano un contratto a tempo indeterminato. Tuttavia, le lavoratrici domestiche non rientrano nei criteri per accedere a questa agevolazione.

La circolare INPS n 11 /2024 ha precisato le istruzioni operative per i datori di lavoro per l’applicazione e la fruizione in Uniemens dell’esonero parziale sulla contribuzione IVS per i rapporti di lavoro dipendente, le mamme che soddisfano i requisiti richiesti vedranno applicata l’esenzione nella busta paga di Febbraio 2024, a partire dal primo mese dell’anno, per cui gennaio sarà recuperato. In caso di nascita del secondo figlio durante l’anno, il bonus sarà erogato dal mese di nascita fino al decimo anno del bambino.

Questo meccanismo assicura un sostegno continuo alle famiglie durante i primi anni di vita dei figli, quando le spese possono essere particolarmente elevate.

Per quanto riguarda gli anni 2025 e 2026, il beneficio sarà assegnato solo a partire dal terzo figlio e si protrarrà fino al diciottesimo anno dell’ultimo figlio. Questo approccio graduale garantisce un sostegno mirato alle famiglie con un numero maggiore di figli, tenendo conto delle esigenze specifiche di ciascuna situazione.

Per maggiori informazioni, chiarimenti o assistenza personalizzata lo Studio Pallino è a vostra disposizione.

Misure Fiscali 2024: Partite IVA Italiane, Novità sui Pagamenti Rateali

Nel caotico panorama fiscale italiano, una luce di speranza si è fatta strada per oltre il 90% delle partite IVA del paese. Circa 3,5 milioni di contribuenti italiani potrebbero essere sulla strada giusta per pagare le loro imposte in modo più agevole grazie a una nuova disposizione introdotta dal D.L. fiscale “Misure urgenti in materia economica e fiscale”, collegato alla legge di bilancio 2024.

Pagamenti Rateali per le Partite IVA: Cosa Cambia?

La novità più significativa riguarda il secondo acconto delle imposte sui redditi per i titolari di partita IVA nel 2023. Secondo questa proposta, i contribuenti che hanno dichiarato ricavi o compensi inferiori alla soglia di 170.000 euro avranno la possibilità di suddividere il pagamento del secondo acconto in cinque rate mensili. Questo cambiamento potrebbe alleviare notevolmente il peso finanziario per molti autonomi e professionisti.

Le Specifiche della Nuova Normativa

Chi Sono i Beneficiari?

Questa agevolazione è riservata alle persone fisiche con partita IVA che hanno dichiarato ricavi o compensi inferiori a 170.000 euro nel corso del 2022.

Cosa Può Essere Rateizzato?

La rateazione riguarda esclusivamente le imposte dirette, mentre i contributi rimangono esclusi da questa possibilità.

Periodo di Validità:

Questa disposizione si applicherà specificamente all’anno fiscale 2023.

Tassi d’Interesse per la Rateazione:

Le tariffe di interesse saranno quelle previste dalla legge, garantendo una soluzione finanziariamente vantaggiosa per i contribuenti.

In pratica, anziché affrontare l’onere di un pagamento unico entro la scadenza del 30 novembre, i contribuenti potranno dilazionare il pagamento delle imposte in diverse rate mensili da gennaio a giugno 2024.

Tuttavia, è importante sottolineare che questa proposta non è ancora una certezza. Fa parte della bozza della Manovra 2024, ma dobbiamo aspettare ulteriori sviluppi dopo l’iter legislativo con le opposizioni prima che diventi una realtà tangibile per gli autonomi italiani.

Per maggiori informazioni su questo argomento o per una consulenza personalizzata  lo Studio Pallino Commercialisti è a vostra disposizione.

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