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La recente decisione dell’Agenzia delle Entrate di sospendere l’utilizzo in compensazione dei crediti d’imposta legati all’Industria 4.0 ha destato notevole attenzione nel mondo finanziario. Secondo quanto stabilito dall’Articolo 6 del Decreto Legislativo n. 39/2024, la Risoluzione n. 19/E del 12 aprile 2024 e l’Informativa SEAC del 4 aprile 2024, tale sospensione riguarda specificamente:

– I crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali “Industria 4.0” effettuati nel 2024 e nel 2023, identificati dai codici tributo “6936” e “6937”.

– I crediti d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design, identificati dai codici tributo “6938”, “6939” e “6940”.

Questa mossa è stata motivata dal monitoraggio introdotto con il cosiddetto “Decreto Salva Conti”, che richiede la presentazione di una comunicazione preventiva e il completamento degli investimenti prima di poter fruire dei crediti d’imposta. Tuttavia, l’adozione delle modalità e dei termini per l’invio di tali comunicazioni è ancora in attesa di un decreto specifico.

Di conseguenza, durante la scadenza dei versamenti del 16 aprile 2024, non è stato possibile utilizzare in compensazione i suddetti crediti d’imposta. Il Decreto Legislativo n. 39/2024, noto come “Decreto Salva Conti”, ha introdotto diverse disposizioni volte a monitorare l’utilizzo dei crediti d’imposta per gli investimenti legati all’Industria 4.0 e alle attività di ricerca e sviluppo.

In particolare, per gli investimenti effettuati a partire dal 2024, è richiesta una comunicazione preventiva e una comunicazione aggiornata al completamento degli investimenti. Per gli investimenti effettuati nel periodo precedente al 30 marzo 2024, è richiesta una comunicazione di completamento degli investimenti.

Le modalità e i termini per l’invio di tali comunicazioni saranno definiti con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Inoltre, per gli investimenti legati all’Industria 4.0 relativi al 2023, la compensazione dei crediti d’imposta è subordinata all’invio di una specifica comunicazione, le cui modalità saranno anch’esse definite con un decreto.

Il blocco riguarda non solo gli investimenti del 2024, ma anche le quote di credito d’imposta relative agli investimenti effettuati nel 2022 e negli anni precedenti, per i quali l’interconnessione è avvenuta nel 2023 o nel 2024.

Di fronte a questa complessa situazione normativa, le aziende hanno bisogno di assistenza e consulenza esperta per navigare attraverso le nuove regolamentazioni e adattare le proprie strategie finanziarie. Lo Studio Pallino Commercialisti offre un supporto personalizzato per affrontare questa e altre problematiche fiscali e contabili.

La riforma fiscale del 2023 rivoluziona la competenza degli uffici per gli accertamenti sulle società e i redditi trasparenti!

La Direzione provinciale, competente per la società, sarà ora la stessa per i soci, eliminando le complessità del litisconsorzio necessario. L’art. 1 del nuovo decreto legislativo, derivante dalla legge delega 111/2023, introduce modifiche cruciali all’art. 31 del DPR 600/73, ridefinendo la competenza in materia di accertamenti. Questa normativa mira a risolvere le problematiche legate a domicili fiscali diversi tra società e soci, semplificando il processo e evitando contenziosi complessi.

In particolare, l’ufficio distrettuale (ora Direzione provinciale) competente sarà determinato dal domicilio fiscale del soggetto obbligato alla dichiarazione. Nel caso di attività d’impresa associate o aziende coniugali, la competenza sarà assegnata all’ufficio che si occupa dell’accertamento nei confronti della società o del titolare dell’azienda coniugale. Questo nuovo approccio mira a garantire una competenza uniforme, anche in situazioni in cui società e soci hanno domicili fiscali diversi.

L’obiettivo principale è superare le sfide processuali legate al litisconsorzio necessario tra soci e società, assicurando che gli accertamenti relativi ai soci siano gestiti dagli stessi uffici competenti per la società. Questo cambiamento potrebbe semplificare notevolmente il processo, evitando contenziosi complicati e garantendo una maggiore coerenza nelle procedure fiscali.

Infine, questa modifica dovrebbe promuovere la coerenza con l’art. 40 comma 2 del DPR 600/73, che richiede l’adozione di un unico atto per la società e i soci. Con l’introduzione di una competenza unificata, si prevede che gli accertamenti sulla società e sui soci saranno effettuati in modo più rapido e coordinato, eliminando le sfide derivanti da procedure separate e garantendo un’applicazione più uniforme delle normative fiscali.

Per maggiori informazioni su questo argomento o per una consulenza personalizzata lo Studio Pallino Commercialisti è a vostra disposizione.

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