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Decreto Imprese

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Gentili tutti,

è stato varato ieri dal Consiglio dei Ministri il nuovo «Decreto imprese»

Le banche potranno erogare queste somme senza attendere il via libera del Fondo centrale di garanzia. Fino a 25 mila euro

Il tetto per accedere ai finanziamenti agevolati dipenderà dal fatturato e dai dipendenti in forza. Specificatamente i  prestiti dello Stato potranno arrivare fino al 25% del fatturato o al doppio del costo del personale ed andranno restituiti al massimo in 6 anni con tassi quasi pari a zero. A completare il «pacchetto imprese» un altro rinvio di due mesi dei versamenti di tasse e contributi per autonomi e aziende colpiti dalla crisi, per un controvalore pari a circa 10 miliardi di euro, e come previsto il rafforzamento delle norme sul golden power in modo da assicurare al governo maggiori poteri nella difesa delle imprese italiane.

Nello specifico Il pacchetto sulle garanzie alle Pmi, esteso anche ai professionisti ed alle imprese sino a 499 dipendenti prevede una garanzia pubblica del 100% per finanziamenti sino a 25 mila euro, senza alcuna valutazione del merito del credito, del 100% (90% a carico dello Stato e 10% dei consorzi fidi) per somme sino a 800 mila euro senza una valutazione sull’andamento delle società che lo richiede e sempre senza valutazione andamentale la garanzia sarà del 90% fino a 5 milioni di euro. In totale ai finanziamenti alle imprese vengono destinati altri 200 miliardi di finanziamenti aggiuntivi senza alcun limite di fatturato.

Poi altri 200 miliardi (ma solo 50 liberati da subito) rappresentano i maggiori crediti a favore dell’export e l’internazionalizzazione delle nostre imprese, operazione che porta con sé un significativo rafforzamento del ruolo della Sace su cui fino all’ultimo però c’è stata molta discussione all’interno del governo.

Dal mondo bancario però emergono già perplessità sull’attuazione dei nuovi provvedimenti e sui possibili costi occulti a loro carico.

Nel decreto si rinviene anche la sospensione delle norme sulla capitalizzazione minima delle imprese, da verificare nella loro attuazione anche dopo la conversione in Legge

Ad oggi riteniamo sospeso il monitoraggio ex art 2086 e 2482 bis e seguenti del CC ma in ottica gettonate e di funzionamento forse mai come adesso il presidio economico-finanziario é rilevante per evitare il blocco della impresa per problemi finanziari e funzionali ora o all’atto della rifusione dei prestiti via via erogati o del versamento dei tributi ora sospesi.

Alleghiamo la bozza del decreto ad oggi disponibile, in attesa di commentare le misure definitive.

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